Siccità, sequestrate le pompe captazione al lago di Bracciano
E' in corso il sequestro da parte dei carabinieri di sistemi di captazione di acqua, cioè pompe idrauliche, su terreni privati in prossimità del Lago di Bracciano e la notifica di avvisi di garanzia nei confronti di venti persone per inquinamento ambientale colposo. Dai controlli del Noe sono stati individuati venti punti di aspirazione senza autorizzazione. La siccità che ha colpito il Lago di Bracciano e la conseguente diminuzioni dei prelievi da parte di Acea sono tra le cause della crisi idrica che ha portato l'azienda alla decisione di abbassare la pressione notturna dell'acqua a Roma.
Il Nucleo Operativo Ecologico carabinieri di Roma sta eseguendo, coadiuvato dall'Arma Territoriale, dal Gruppo cc Forestale di Roma e con il supporto di un elicottero, un decreto emesso dalla Procura di Civitavecchia di perquisizione e il sequestro delle pompe idrauliche su terreni privati in prossimità del lago di Bracciano. Secondo quanto emerso dai controlli del Noe sulle aree a ridosso del lago, effettuati con il contributo del personale dell'Ente Parco Naturale Regionale Lago di Bracciano e Martignano e della polizia locale, i venti punti di aspirazione senza autorizzazione sono stati individuati nei territori dei comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano.