Caccia, ambientalisti al Tar contro il calendario della Regione
Legambiente Sicilia, WWF e LIPU hanno presentato al Tar regionale siciliano la richiesta di revoca e di sospensiva del calendario venatorio 2017/2018, emanato nei giorni scorsi dall'Assessorato regionale all'Agricoltura. A loro giudizio, il calendario venatorio stilato non rispetta diverse norme nazionali e i pareri espressi dall'Ispra. Nei giorni scorsi, le associazioni ambientaliste, informa una loro nota, avevano inviato una diffida per chiedere che almeno il calendario si uniformasse al parere dell'Ispra, "invece largamente e gravemente disatteso proprio in materia di specie e periodi.
Ad esempio, Ispra aveva chiesto di diminuire l'elenco delle specie cacciabili e di aprire la caccia solo a ottobre. Invece sono state inserite ben 13 specie di uccelli che censimenti e studi scientifici internazionali indicano come minacciate, rare o in declino preoccupante e dunque necessitanti di tutela anziche' di caccia smodata". Inoltre, nel ricorso si sottolinea "la grave situazione che persiste nella nostra regione a causa degli incendi, che hanno devastato oltre 20mila ettari e dalla lunga siccita'".
"Malgrado la nostra diffida - dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia - e l'invito che abbiamo rivolto al Governo e a quasi tutti i presidenti di quelle regioni colpite da incendi e siccita' di posticipate l'apertura della caccia al primo ottobre, l'assessore siciliano, piegandosi ancora una volta alla lobby dei cacciatori, ha emanato un calendario venatorio che anticipa vergognosamente l'avvio della caccia in Sicilia".