"Totò Riina resta il capo di Cosa Nostra", il tribunale di Sorveglianza lo lascia in carcere
Salvatore Riina "appare ancora in grado di intervenire nelle logiche di Cosa Nostra" nonostante le precarie condizioni di salute e l'eta' ormai avanzata , quindi, "va ritenuta l'attualita' della sua pericolosita' sociale". E' quanto scrivono i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Bologna nell'ordinanza con cui e' stata rigettata la richiesta del differimento dell'esecuzione della pena presentata dalla difesa del boss di Cosa Nostra.
"La lucidita' palesata da Salvatore Riina e la tipologia di delitti commessi in passato - si riporta nell'ordinanza dei giudici bolognesi - fanno si che non si possa ritenere che le condizioni di salute complessivamente considerate anche congiuntamene all'eta' siano tali da ridurre del tutto il pericolo che lo stesso possa commettere ulteriori delitti".
Secondo i giudici della Sorveglianza, Toto' Riina "non ha mai palesato neppure un atteggiamento di mero distacco ne' dai delitti commessi ne' dalle logiche culturali che contraddistinguono la criminalita' organizzata di tipo mafioso. L'impossibilita' di perseguire la finalita' rieducativa della pena consegue, pertanto, a tale scelta del detenuto e non alle sue condizioni fisiche".
IL BOSS INTERCETTATO CON LA MOGLIE: NON MI PENTO MI POSSO FARE 3000 ANNI
"Io non mi pento...a me non mi piegheranno" e "Io non voglio chiedere niente a nessuno... mi posso fare anche 3000 anni no 30 anni". Così Totò Riina si è rivolto alla moglie Antonietta Bagarella in un colloquio video-registrato avvenuto lo scorso 27 febbraio. Le parole del dialogo, "nel contesto di uno scambio di frasi su istanze da proporre", scrivono i giudici, sono nell'ordinanza con cui la Sorveglianza ha rigettato l'istanza del boss di Cosa Nostra.
Per i giudici è "degno di nota" il fatto che Riina asserisca che "non si piegherà e non si pentirà mai". E "altrettanto significativo" è un passaggio durante il quale i coniugi "giungono ad affermare che i collaboratori di giustizia vengono pagati per dire il falso". Di seguito è riportata la trascrizione del dialogo. Riina: 'sono stato io... non è che siamo! Facciamo finta che eravamo insieme... non e che non lo sanno!... Lo sanno che eravamo sempre qua con questo direttore! Io non ho fatto niente e non so niente e quello... Brusca...' Bagarella: 'ma tu lo sai che quelli prendono soldi quando dicono queste cose?' Riina: 'certo' Bagarella: "e allora... più se ne inventano e più sono pagati' Riina: 'hanno... esatto...' Bagarella: 'Non è che è gratis quando lui dice queste cose che non esistono e perciò! Eh perciò ci vivono tutti! E' così'.