L'omicidio di Yara, ergastolo a Bossetti pure in Appello
Ci sono volute 16 ore di Camera di Consiglio da parte dei giudici della Corte d'Appello di Brescia per pronunciare la sentenza di secondo grado nei confronti di Massimo Bossetti, loperaio di Mapello, già condannato all'ergastolo in corte d'Assise a Bergamo con l'accusa mostruosa di avere ucciso Yara Gambirasio, la ragazzina di 13 anni, di Brembate, scomparsa il 26 novembre del 2010 dalla palestra che frequentava e poi trovata morta in un campo il 26 febbraio del 2011 a Chignolo d'Isola.
I giudici d'Appello ha confermato la sentenza di primo grado: ergastolo
Bossetti, all'inizio delle sue dichiarazioni spontanee, durate 43 minuti, ha voluto rivolgere un "sincero pensiero" a Yara. "Poteva essere mia figlia, la figlia di tutti noi - ha detto Bossetti -, neanche un animale avrebbe usato tanta crudeltà".
Bossetti ha chiesto scusa per "il comportamento scorretto" tenuto nella prima udienza quando era sbottato alle affermazioni del sostituto pg. "Pensate però come può sentirsi una persona attaccata con ipotesi fantasiose e irreali", ha detto, leggendo dei fogli estratti da una cartella rossa. Dopo le dichiarazioni del muratore, che si è sempre proclamato innocente, i giudici si riuniranno in camera di consiglio per la decisione.
Nelle sue dichiarazioni spontanee Bossetti ha detto pure di essere vittima "del più grande errore giudiziario di tutta la storia". Il muratore ha anche stigmatizzato il modo con cui fu arrestato: "C'era necessità di scomodare un esercito e umiliarmi davanti ai miei figli e al mondo intero?". Ha poi aggiunto che, quando fu fermato nel cantiere in cui lavorava (e i momenti del fermo furono filmati) si sentì "una lepre che doveva essere sbranata da innumerevoli cacciatori". "Perchè, perchè, perchè?" ha detto il muratore. E girandosi verso il pubblico in aula per poi tornare ai giudici, ha detto: "Io non sono un assassino, mettetevelo in testa".
"Quando i miei figli vengono a trovarmi mi chiedono: papà, quando torni a casa? Non c'è un altra porta per uscire?". Bossetti ricorre alla mozione degli affetti nelle sue dichiarazioni spontanee al processo d'appello per l'omicidio di Yara Gambirasio. E rinnovando il suo amore per la famiglia spiega: "Ai miei figli dico: non uscirò da un'altra porta: uscirò a testa alta dallo stesso, immenso portone da cui sono entrato".