Floridia, il Consiglio al debutto fa subito flop: i 5 Stelle come la Croce rossa (FOTO)
Non c'è stata l'imboscata in Aula con i franchi tiratori, ma la prima adunanza che doveva eleggere presidenza e vice del consiglio comunale di Floridia, è stata degna delle miglior sceneggiate di Mario Merola. "Fumata nera" e rinvio al prossimo martedì. La presunta maggioranza trova la manna dal cielo quando l'unica esponente dei 5 Stelle chiede all'assemblea di mettere ai voti il rinvio. La proposta della prof pentastellata, Monica Infalletta, è come la manna scesa dal cielo. Dicono sì i dieci che dovrebbero sostenere il sindaco Gianni Limoli, ma c'è anche il voto della proponente. Cinque secchi no dai banchi dell'opposizione e dopo il rompete le righe i cittadini lasciano la sala consiliare esclamando "vergogna, vergogna", parole precedute da un tiepido applauso ironico. A uscirne sconfitta è la città. Il sindaco Gianni Limoli è buio in volto, nervoso come non mai, probabilmente s'è fidato di personaggi che liberi non sono, neppure a casa loro. Lo stesso primo cittadino aveva fatto un appello a tutto il Consiglio. "Stasera bisogna eleggere i vertici dell'assemblea, non importa se possano essere esponenti della maggioranza o dell'opposizione". Le sue parole da uomo libero, come lo stesso ha sottolineato, sono cadute nel vuoto. Limoli avrebbe preferito andare ad oltranza, così come i 5 dell'opposizione, escludendo la consigliera grillina che ha ribadito di non essere interessata a cariche istituzionale "perchè sono la portavove dei cittadini", pur di trovare la quadra.
Quando i consiglieri lasciano l'aula il giovane Marco Carianni che ha presieduto il primo Consiglio, in quanto il più votato, scuote la testa: "Non si capisce nulla" e tira dritto. Altri fanno capannelli, mormorano nei corridoi. Tutti conoscono quello che è accaduto nelle ultime 48 ore, ma nessuno ha il coraggio di affermare che non c'era la volontà di votare Sandro Beltrami. La riunione di lunedì della coalizione sull'accordo è stata soltanto una pantomima, termine espresso in aula da Gateano Vassallo del Pd, riferendosi all'andazzo dei lavori. Neppure la promessa staffetta con Fabiana Gallo alla presidenza è riuscita a diradare le nubi. Poi se si aggiunge la dichiarazione farneticante del gruppo consiliare formato da Tiziana Bordonaro e Marco Cianci che a novembre rivendicano un assessorato, la frittata e bella e riuscita. I contrasti a questo punto sono sulle poltrone e sulle appartenenze politiche sei singoli. Sono le prossime scadenze elettorali a mettere in fibrillazioni i leader. "Non mi importa nulla - ha detto Limoli all'assemblea - di Regionali, nazionali e mondiali - bisogna mettersi subito a lavorare per la città".
Dopo il giuramento dei consiglieri, alla presenza della segretaria generale Maria Grazia D'Erba e della surroga del consigliere Orazio Scalorino con Mario Bonanno, arrivati al punto sette dell'ordine del giorno, l'elezione del presidente e del vice dell'organo di rappresentanza popolare, si capisce che l'accordo è saltato quando Peppe Tata chiede la sospensione dei lavori per una rapida consultazione fra i dieci. Cinque minuti e si torna in aula. Stavolta è Sandro Beltrami a chiedere all'Aula il rinvio della seduta. Richiesta che ritira dopo qualche minuto, perchè è il sindaco che nel frattempo ha preso la parola a far capire ai suoi che bisogna avere gli attributi. E se Beltrami ci ripensa, arriva il soccorso mutualistico del M5s che chiede il rinvio. I consiglieri di opposizione, Bonanno, Caccamo, Di Mauro, Tralongo e Vassallo è come se gli fosse piombata addosso l'acqua di una doccia scozzese e parlano un po' tutti. E' Vassallo quello che va giù duro. "Avevamo sentito parlare il sindaco di pacificazione, di inclusione, ma questa sera è una pantomima, una sceneggiata che mortifica le istituzioni, l'intero consiglio comunale, il sindaco e la città. Siamo di fronte ad una guerra per le poltrone".
Adesso basteranno 4 giorni di tempo affinchè il cerchio si chiuda? Ci sarà un avvicendamento della staffetta con Fabiana Gallo che parte per prima e Beltrami fra due anni e mezzo?C'è anche da aspettarsi alla luce di ciò che è successo una drastica reazione di Gianni Limoli che sicuramente può contare su 5 consiglieri su 10 che non lo tradirebbero mai, ovvero concedere la presidenza del consiglio comunale all'opposizione. Questo sì che sarebbe un bel gesto di pacificazione.