Staccata la testa della statua di Falcone allo Zen di Palermo
Sfregio alla memoria di Giovanni Falcone: in un raid vandalico allo Zen di Palermo, ignoti hanno staccato la testa e una parte del busto della statua del magistrato ucciso dalla mafia che si trova davanti alla scuola a lui intitolata, e l'hanno utilizzata come 'ariete' per sfondare il vetro superiore della porta d'ingresso dell'edificio. L'attacco ha suscitato un'ondata di sdegno anche perche' piu' volte l'istituto era stato oggetto di raid vandalici e lo stesso monumento era stato imbrattato e lesionato. Gli uomini della Polizia Scientifica e del commissariato San Lorenzo hanno eseguito i rilievi: l'indagine e' difficile perche' il sistema di videosorveglianza dell'istituto non funziona da tempo. Si e' detta "sconvolta" e "addolorata" la dirigente della scuola Daniela Lo Verde: "E' un'immagine terribile, una cosa che fa molto male, ma non fermiamo il nostro impegno".
"Oltraggiare la memoria di Falcone e' una misera esibizione di vigliaccheria", ha scritto subito su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Ma "non bastera' a oscurare la sua grandezza. A Palermo gesto ignobile e vigliacco", ha twittato la presidente della Camera Laura Boldrini. "Di notte, contro la statua di Giovanni, dentro una scuola. E' difficile immaginare qualcosa di piu' vile e squallido", ha scritto su Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso: "Se e' un avvertimento mafioso sarebbe una prova di debolezza, non di forza; se invece si trattasse del gesto di una banda di vandali sarebbe l'ulteriore conferma che dobbiamo ripartire dalla scuola".
Sconcertata si e' detta la sorella del giudice, Maria Falcone che lancia una dolorosa provocazione: "Questa statua - ha detto all'Agi - e' un segno importante in un quartiere ad alta densita' mafiosa. Non posso che constatare che la parte marcia del quartiere continua a essere forte a scapito della gente perbene. A questo punto dopo quello che e' successo alla statua di Giovanni, bisognerebbe mettere nella piazza centrale del rione un monumento a Messina Denaro per assicurarne l'incolumita'...".
Un gesto brutale, 25 anni dopo la strage di Capaci e a nove giorni dalla commemorazione di quella di via D'Amelio. Cosi' sempre Maria Falcone afferma: "Sono accanto agli studenti e ai cittadini del quartiere che credono e si battono nel nome di Giovanni Falcone e che fino allo scorso 23 maggio hanno portato la loro rappresentanza in piazza Magione a onorare il nome di Giovanni e Paolo". E assicura: "Non ci arrenderemo mai e la statua risorgera' piu' bella di prima, ma chiedo alla autorita' di pubblica sicurezza di garantire per il futuro un presidio adeguato a un monumento simbolo della nostra citta'". "Ancora oggi, dopo tanti anni dalla sua morte, la memoria di Giovanni Falcone fa paura. E lo dimostra quanto e' accaduto oggi a Palermo": cosi' l'Associazione nazionale magistrati secondo cui "non bisogna abbassare la guardia e il danneggiamento della statua lo dimostra. Continueremo ostinatamente a coltivare il 'vizio della memoria'". Di "gravissima e deplorevole offesa a memoria di Falcone. Un gesto vile da condannare con fermezza", parla il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini.
La ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli ha gia' contattato la dirigente della 'Falcone' per esprimerle sostegno e vicinanza: "Faremo subito restaurare la statua. Conosco molto bene il lavoro preziosissimo che la comunita' educante della 'Falcone' fa ogni giorno garantendo a studentesse e studenti, in coerenza con la nostra Costituzione, la possibilita' di crescere come cittadine e cittadini consapevoli, attivi, liberi da ogni condizionamento. Non e' la prima volta che questa scuola e' oggetto di attacchi. Chi la dirige e chi ci lavora non si e' mai fermato, anche stavolta saremo al loro fianco". "La memoria di Giovanni Falcone non potra' essere scalfita in nessun modo da alcuno. Proprio dalla sua memoria e dalla scuola, che con quel gesto vile e' stata offesa, e' iniziata la riscossa del popolo italiano e siciliano contro la mafia. Una battaglia lunga e impegnativa che sta vedendo e vedra' le mafie sconfitte", sostiene il ministro della Giustizia Andrea Orlando. "Giovanni Falcone e' simbolo di dignita', giustizia e onesta'. Qualita' che chi ha compiuto questo vile gesto non ha", scrive la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro. "Distruggere la statua di Falcone e' stato un atto vile che fa male all'anima. Le sue idee continueranno a camminare sulle nostre gambe", per il sindaco di Roma, la M5S Virginia Raggi. "Hanno distrutto la statua di Falcone a Palermo. Un gesto vigliacco, come sono i mafiosi, ma che non fermera' le sue idee", per il capogruppo alla Camera Ettore Rosato. "Per l'infame autore del gesto, solo schifo e vergogna", sentenzia il segretario della Lega, Matteo Salvini.