Mafia, Graviano intercettato: "Berlusca mi chiese un favore"
"Poi nel '93 ci sono state altre stragi ma no che era la mafia, loro dicono che era la mafia. Allora il governo ha deciso di allentare il 41 bis, poi è la situazione che hanno levato pure i 450". Lo dice a un compagno di detenzione, non sapendo di essere intercettato, il boss Giuseppe Graviano alludendo alla decisione, presa nel novembre del '93, di revocare il carcere duro per 450 mafiosi.
"Berlusca mi ha chiesto questa cortesia ... per questo c'è stata l'urgenza. Lui voleva scendere ... però in quel periodo c'erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa". Sono stralci di una conversazione tra il boss Giuseppe Graviano e un co-detenuto, Umberto Adinolfi, con cui il capomafia trascorreva l'ora d'aria nel carcere di Ascoli Piceno. Ed ancora: "Tu lo sai che mi sono fatto 24 anni, ho la famiglia distrutta ... alle buttane glieli dà i soldi ogni mese. Io ti ho aspettato fino adesso ... e tu mi stai facendo morire in galera senza che io abbia fatto niente". Graviano intercettato in carcere, inveisce, secondo i pm di Palermo, contro Silvio Berlusconi. "Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi arrestano e tu cominci a pugnalarmi", aggiunge sfogandosi con un altro detenuto. L'intercettazione è depositata agli atti del processo trattativa Stato-mafia. Giuseppe Graviano è stato intercettato in carcere per quasi un anno. Sono 32 le conversazioni con Adinolfi registrate dalle microspie, ritenute rilevanti dalla procura che le ha depositate agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia. Le intercettazioni sono state contestate a Graviano nel corso di un interrogatorio che si è svolto il 28 marzo scorso. La frase di Graviano viene interpretata dai pm come la necessità di un gesto forte in grado di sovvertire l'ordine del Paese.
L'AVVOCATO DI BERLUSCONI: MAI CONTATTI CON GRAVIANO
"Dalle intercettazioni ambientali di Giuseppe Graviano, depositate dalla Procura di Palermo, composte da migliaia di pagine, corrispondenti a centinaia di ore di captazioni, vengono enucleate poche parole decontestualizzate che si riferirebbero asseritamente al presidente Berlusconi". E' il legale del leader FI, Nicolo' Ghedini, a rilevare che "tale interpretazione e' all'evidenza destituita di ogni fondamento non avendo mai avuto alcun contatto il presidente Berlusconi ne' diretto ne' indiretto con il signor Graviano".