Modica e il suo Ercole: ospite d'eccezione Valerio Massimo Manfredi
“L’Ercole di Modica deve diventare simbolo identificativo della Città nel contesto di un museo che è un motore di cultura; esso deve essere non un luogo statico da osservare o contemplare ma un sito che genera saperi”. Questa l’dea espressa da Giovanni Di Stefano, direttore onorario del museo civico “Franco Libero Belgiorno”, alla presentazione alla stampa di “Eraclamania” la mostra archeologica che aprirà i battenti sabato 10 giugno al Palacultura che vede al centro l’Eracle di Modica e altri simboli in esposizione: la stele di pietra con inciso l’Ercole, un piatto di vernice con incisa una H al centro (rinvenuta in Via Grimaldi) e un frammento di lucerna di età romana con l’effige dell’Ercole (venuta alla luce nel corso degli scavi a Treppiedi Sud).
L’assessore alla Cultura Orazio Di Giacomo, l’assessore al centro storico, Giorgio Belluardo e l’assessore ai Servizi Sociali, Rita Floridia e il direttore prof. Giovanni Di Stefano hanno illustrato stamani a Palazzo San Domenico il programma dell’evento che registrerà il suo momento più alto alle ore 20.30 all’Auditorium “Pietro Floridia” di Piazza Matteotti con la lectio magistralis di Valerio Massimo Manfredi*, archeologo e scrittore di fama mondiale, sul “Il Mito di Eracle”.
E sull’Ercole di Modica si punta molto.
Già sono in cantiere due progetti importanti: la partecipazione di Modica alla Borsa Internazionale del Turismo, ospiti dell’Archeo Club nazionale, dal 26 al 29 ottobre 2017 a Paestum con la città presente con il logo dell’Ercole e la possibilità di un’esposizione del prezioso manufatto a Copenaghen in un prestigioso Museo che darebbe in cambio, per un’esposizione temporanea, un reperto in bronzo, statua romana, per il museo di Modica.
“Siamo concordo ad uno scambio di questo tipo, afferma Giorgio Belluardo, in quanto il nostro museo non potrebbe registrare il vuoto di un bene così prezioso che potrebbe essere colmato da un’altra opera d’arte in esposizione temporanea. L’amministrazione ha messo in moto un percorso virtuoso dove si sta investendo in cultura e sull’Ercole di Modica in particolare”.
Il percorso è da qualche tempo già avviato con le scolaresche della città che hanno visitato il nostro museo civico e archeologico, visite precedute da studi e ricerche che li hanno coinvolte e interessate. L’Ercole di Modica è stato il reperto maggiormente visitato e spiegato.
“Quando abbiamo deciso di dare l’incarico al professore Giovanni Di Stefano, commenta l’assessore Orazio Di Giacomo, avevamo precisa l’idea di un rilancio del museo il cui percorso passa necessariamente dall’Ercole di Modica, simbolo della città. Questa struttura museale era sino a poco tempo fa avulsa dagli interessi della comunità.
Studenti di ogni ordine e grado hanno riscoperto l’interesse per questo sito incuriositi dai reparti e dalla grande storia che sta dietro ai ritrovamenti.
Questo è già un bel punto d’inizio che il nuovo direttore Giovanni Di Stefano ha saputo curare ricreando un ambito nuovo e innovativo. Bisogna aprire il museo alla città così com’è stato fatto con la “Notte dei Musei” e come faremo sabato con “Eraclemania”.
*L’archeologo Valerio Massimo Manfredi è scrittore famoso in Italia e all’estero.
Ha venduto quindici milioni di copie di suoi libri in tutto il mondo.
Si ricordano i titoli delle sue opere più famose: Il Tiranno, L’Armata perduta, L’ultima legione, Lo scudo di Talos, Le Paludi di Hesperia, Alexandros.
Si è laureato in lettere classiche all'Università di Bologna ed ha una specializzazione in Topografia del Mondo Antico all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha insegnato nella stessa università, all'Università di Venezia, alla Loyola University Chicago, all'École pratique des hautes études della Sorbona di Parigi e alla Bocconi di Milano. Ha pubblicato molti articoli e saggi e ha scritto note opere di narrativa - soprattutto romanzi storici - tradotte in tutto il mondo (circa 15 milioni di copie vendute a livello internazionale). È autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione, collabora come antichista e come giornalista scientifico a Il Messaggero e Panorama.