Siracusa, a Fontane Bianche mare solo per i ricchi
È trascorso più di un mese dalla nostra inchiesta sulle condizioni di incuria e abbandono in cui versa Fontane Bianche, località turistica a sud di Siracusa. Più di 30 giorni ma nulla è cambiato. Silvia D’Arrigo (nella foto) presidente del comitato “Io amo Fontane Bianche” quotidianamente lotta con fatica per fare in modo che qualcosa cambi e che l’amministrazione comunale operi a favore del piccolo borgo marino. I due tombini allo sbocco di via Galatea, sono sempre aperti e recintati con rete in plastica, cumuli di spazzatura depositati nei cassonetti ai bordi delle strade: “Negli scorsi giorni siamo riusciti a rendere decente la terrazza del 118 -afferma la D’Arrigo- Dopo tante richieste, telefonate la terrazza appare dignitosa agli occhi dei più se non fosse per le carcasse disfatte in acque luride ed escrementi umani posti nel parcheggio che ben presto sarà gestito da abusivi. Si riempirà nuovamente di detriti, bagni chiusi, e un livello di vivibilità pari al sotto zero”. Una richiesta di intervento urgente è stato presentato al Servizio Igiene dell’Asp, ma fino ad oggi nulla si è mosso. L’accesso alla spiaggia libera in corrispondenza dell’ex ristorante “La Spiaggetta” rimane precluso, nonostante l’assessore Gianluca Scrofani avesse promesso il suo intervento per la collocazione di una scaletta in legno, e tale stato di cose fa ventilare l’ipotesi di un tentativo di privatizzazione del lembo di spiaggia libera. Nel frattempo i lidi hanno dato inizio alla stagione balneare, ombrelloni e lettini piazzati, rimossa la posidonia depositata dalle mareggiate sulla battigia; nessun intervento, invece, nell’area di spiaggia non a pagamento. Dall' 1 giugno Fontane Bianche "open" ma solo per i benestanti. Anita Crispino