Corruzione a Trapani, anche il governatore della Sicilia è tra gli indagati
Mazzette, Rolex, auto, assunzioni, intercettazioni, e persino emendamenti da fare approvare dal Parlamento nazionale. "Mare mostrum" e' tutto questo: la mostruosa rappresentazione del rapporto perverso tra politica, burocrazia e impresa, emersa dall'inchiesta battezzata con quel nome e condotta dai carabinieri di Palermo e Trapani, coordinati dalla Procura di Palermo. Un sistema nel quale, ha detto il procuratore Francesco Lo Voi, "la corruzione era una modalita' quasi ordinaria", con "un connubio sistemico tra imprenditoria e politica". Corruzione, turbata liberta' degli incanti, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico, rivelazione del segreto d'ufficio e installazione di apparecchiature volte ad intercettare conversazioni telefoniche, i reati contestati. Una bufera sulle elezioni trapanesi: dopo la proposta di obbligo di soggiorno per il candidato di Forza Italia Antonino D'Ali', ecco l'arresto di un altro candidato di area centrodestra, Girolamo Fazio. Cosi', il leader della coalizione all'Ars Nello Musumeci ha gia' chiesto al presidente della Regione il rinvio del voto in citta'. Nel primo pomeriggio si è anche appreso che ad essere indagata è pure l'ex parlamentare Marianna Caronia. "Con la serenita', la fermezza e la chiarezza che ha sempre contraddistinto il mio operato comunico che oggi sono stata raggiunta da un avviso di garanzia. Un atto dovuto con il quale la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo mi ha doverosamente informato che ben potro' rendere, nei modi e termini di Legge, tutti quei chiarimenti che serviranno a dimostrare, in ogni sede, la assoluta infondatezza e inconsistenza degli ipotizzati addebiti nei miei confronti". Ma in questa inchiesta le sorprese non finisco mai. Anche il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta è indagato. Il presidente della Regione è accusato di concorso in corruzione e avrebbe ricevuto un avviso di garanzia notificato dai carabinieri. "Sono molto sereno e se ci dovesse essere un invito a comparire che non ho ricevuto perché sono in viaggio sarò lieto di riferire ai magistrati notizie utili alle indagini", dice il presidente della Regione. Il governatore è stato iscritto nel nel registro degli indagati con l'accusa di corruzione in concorso con l'armatore Ettore Morace. "Degli sviluppi dell'ultimo evento informava pure Massimo Finocchiaro - scrive il Gip - soggetto strettamente legato al presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta (anche egli fra l'altro oggetto di attenzione investigativa nell'ambito dell'odierno procedimento) segnalandogli nel dettaglio che il martedì seguente il gruppo Ncd aveva intenzione di riproporre la nomina del 'delinquente', ovvero stante al tenore delle precedenti intercettazioni, Giuseppe Prestigiacomo", la cui nomina a consulente dell'Ars in materia di trasporti marittimi regionali era sgradita al Morace. Si tratta della "lunga e frastagliata" rete tesa dall'armatore Ettore Morace che poteva contare su svariate antenne all'interno dei "palazzi" della politica, sia all'Ars, sia nei vari assessorati. E' sempre Morace che - sulla faccenda dell'Iva - parlando al telefono racconta (a Di Caterina) di aver invitato il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta sulla sua barca e di avergli pagato l'albergo sull isola di Filicudi. Morace - si legge nella misura - riferiva che gli avrebbe inviato una cosa sulla questione dell'Iva". Il presidente sarebbe intervenuto in ordine alle compensazioni per le tratte relative ai collegamenti con le isole minori.
IL 'RE DEI TRAGHETTI' E LA SOTTOSEGRETARIA. Il Gip ha disposto l'arresto dell'armatore Ettore Morace, il 're dei traghetti', amministratore delegato di "Liberty Lines", condotto in carcere; del deputato regionale e imprenditore del vino Girolamo Fazio, sottoposto ai domiciliari; e del funzionario regionale Giuseppe Montalto, capo della segreteria particolare dell'assessore regionale alle Infrastrutture e mobilita', anch'egli ai domiciliari. Diversi gli indagati, tra cui la sottosegretaria alle Infrastrutture Simona Vicari che avrebbe garantito "un forte appoggio a Morace" e l'ex deputata regionale Marianna Caronia. Inoltre il Gip ha disposto la sospensione dai pubblici uffici di Orazio Gisabella, militare dell'Arma dei carabinieri, in servizio in un'altra regione. Secondo i magistrati l'inchiesta ha registrato "un notevole attivismo" dell'armatore Ettore Morace, "nel tessere una vasta e diversificata rete di supporto politico-istituzionale, a livello regionale e nazionale", finalizzata "al rafforzamento della posizione di quasi monopolio della Liberty Lines e all'aggiudicazione di fondi regionali 'gonfiati'". Soprattutto, affermano i Pm, Morace "gode del forte appoggio del sottosegretario Simona Vicari (il cui fratello e' anche dipendente della Liberty Lines)". Attraverso "l'interessamento di Vicari - sostiene l'accusa - Morace e' riuscito a ottenere l'approvazione di un emendamento alla Legge di stabilita' nazionale che ha ridotto l'Iva dal 10% al 5% per i trasporti su navi veloci, causando un ammanco alle casse dello Stato di 7 milioni e il notevole arricchimento della Liberty Lines", leader del trasporto passeggeri su imbarcazioni veloci. Un Rolex sarebbe stato consegnato in cambio dei favori. Grazie "all'interessamento del sottosegretario", Morace avrebbe ottenuto anche "il ritiro della proposta di nomina di un consulente a lui inviso in seno all'assessorato regionale ai Trasporti".
CONTRIBUTI GONFIATI. L'inchiesta ha preso il via dal riscontro di gravi irregolarita' circa l'affidamento, proprio a favore della Liberty Lines, dei servizi di collegamento a mezzo unita' veloci per le isole Egadi ed Eolie. accertato un sovradimensionamento della compensazione finanziaria, ottenuto attraverso "l'indebita ingerenza" di Salvatrice Severino, gia' dirigente del Servizio 2 trasporto regionale aereo e marittimo dell'assessorato alle Infrastrutture, nonche' del deputato Fazio", secondo i magistrati "stabilmente asservito a Morace". Da parte sua, l'altro arrestato, Montalto, sfruttando il suo ruolo, ha ottenuto da Morace "l'assunzione di un amico giornalista, presso l'ufficio stampa di Liberty Lines; la piu' che favorevole liquidazione del trattamento di fine rapporto con Siremar spa "dell'amica Marianna Caronia". Morace si e' pure attivato per ottenere un intervento presso il Consiglio di giustizia amministrativa al fine di ottenere il ribaltamento della sentenza del Tar Sicilia del 21 febbraio, dispositivo con il quale era stato rigettato il ricorso presentato dalla Liberty Lines contro l'annullamento in autotutela della gara d'appalto per i trasporti su navi veloci per il 2016. Tale annullamento era stato operato dalla Regione siciliana a causa delle riscontrate sovracompensazioni. Di fatto, con la decisione del Tar, la compagnia di navigazione aveva perso 24 milioni di euro. -
ARMATORE OO7. Morace, insieme al fratello Gianluca, avrebbe poi imbastito "un'attivita' di intercettazione abusiva nei confronti di un dipendente, sospettato di essere in accordo con la concorrenza", attraverso un'agenzia di investigazioni private del capoluogo campano e l'installazione di uno spyware sul telefono cellulare del dipendente. In questo modo gli armatori sono riusciti a incamerare importanti informazioni che confermavano i loro sospetti. Infine, spiegano gli inquirenti, "il Gruppo Franza aveva posto a sua volta in essere manovre per danneggiare il concorrente Morace, condotte anche grazie al concorso del militare dell'Arma Gisabella".