Centrodestra spaccato lancia Nello Musumeci alla Presidenza della Regione
Avanti tutta. Divisi tutti. Il centrodestra non trova la quadra sul candidato presidente della Regione siciliana e un pezzo decide di tirare la volata. "No a fughe in avanti", aveva avvertito il commissario regionale di Forza Italia Gianfranco Micciche'. Ma di cincischiare molti non hanno piu' voglia e c'e' poi il profondo malessere lasciato dall'abbandono, a sorpresa e non concordato, della nave delle primarie da parte degli azzurri e del Cantiere popolare di Saverio Romano. E' cosi' eccolo Nello Musumeci, candidato come cinque anni fa, ma di uno schieramento al momento piu' ristretto: c'e' un pezzo di Forza Italia, quello legato a Vincenzo Gibiino, il movimento di Musumeci "Diventera' Bellissima", la Lega di Angelo Attaguile e Alessandro Pagano, gli autonomisti di Rino Piscitello e gli indipendentisti di Gaetano Armao.
"Andiamo oltre i tavolini e la logica dei vertici ristretti e delle coalizioni asfittiche", dice Musumeci, "la primarie avrebbero mobilitato nuove energie. Ora va avanti questo percorso che sara' compreso dalla gente a cui ci apriremo per un progetto alternativo". "L'Isola continua ad essere governata senza alcuna lungimiranza, in totale assenza di programmazione. "E cosi' la California del Mediterraneo rimane ricoperta di polvere - dice Gibiino, abbozzando una linea programmatica - alla merce' di una classe di amministratori che meriterebbe l'immediata rottamazione". Il futuro? "Sia nel segno della totale discontinuita', basato su logiche nuove". Sostiene di avere parlato con Silvio Berlusconi" di questa svolta: "lo avevo avvertito che sarebbe finita cosi', dopo la ferita ancora aperta delle primarie e le scelte successive di rottura. Non ci fermiamo, rompiamo gli indugi, non e' piu' tempo di attese inutili".