Sanità, Consiglio straordinario a Rosolini per bloccare la chiusura del Pte
“No alla soppressione del PTE a Rosolini, il Presidio di emergenza deve restare”. A lanciare l’allarme il parlamentare regionale Pippo Gennuso, che ha evidenziato come il nuovo piano sanitario regionale prevede la soppressione dei PTE di Rosolini, Pachino e Palazzolo Acreide dal primo gennaio del prossimo anno. Immediata la reazione degli Amministratori locali che annunciano sin d’ora clamorose azioni di protesta. Il sindaco Corrado Calvo e la presidente del Consiglio Comunale Maria Concetta Iemmolo hanno già concordato di procedere alla convocazione straordinaria di una seduta del civico consesso con all’ordine del giorno la problematica in questione che sta creando notevole inquietudine. “Ancora una volta – afferma il sindaco Corrado Calvo – questo Governo regionale tenta con ogni mezzo di mortificare un territorio ed un comunità, penalizzandola del diritto alla tutela della salute. Ringrazio l’onorevole Gennuso per il tempestivo intervento e l’appello alla mobilitazione contro questo delitto che si vorrebbe consumare ai danni di migliaia di cittadini del nostro comprensorio. Come Amministrazione Comunale e Consiglio Comunale siamo pronti a questa sfida in difesa dei diritti inalienabili come quello alla salute attraverso azioni amministrative e sociali di forte contrasto ad un inaccettabile atto di violenza ad opera di un Governo regionale di incapaci. Spero che assieme ai Sindaci e ai Consigli Comunali sia dei Comuni interessati dalla chiusura dei rispettivi PTE che di quelli degli altri centri possiamo intraprendere congiuntamente un’azione sinergica per dire no a questo “scippo che si sta consumando ai danni delle nostre collettività amministrate. In un contesto territoriale che con fatica è riuscito a dare all'Italia e al mondo la possibilità di fruire di un patrimonio ricco di luoghi di grande bellezza e suggestione, oggi fruito da migliaia di turisti, un luogo dove arrivano migliaia di migranti che scappano da teatri di guerra e fame, piuttosto, i governanti dovrebbero pensare a come rafforzare anche i più elementari presidi territoriali di emergenza sanitaria, offrire servizi sanitari continui ed efficaci, invece assistiamo al tentativo di ridurre la sanità a livelli di terzo o quarto mondo. A tutto ciò- conclude il sindaco - ci opporremo con gli strumenti civili e amministrativi di cui disponiamo”.