Due magistrati si sfidano a Taranto per diventare sindaco
Due ex magistrati in campo alle elezioni comunali di Taranto dell'11 giugno per la carica di sindaco: uno e' l'ex procuratore della Repubblica del capoluogo jonico, Franco Sebastio, l'altro e' l'ex presidente del locale Tribunale di sorveglianza, Massimo Brandimarte. Entrambi in pensione, Sebastio presentera' la sua candidatura domani mattina, Brandimarte lo fara' invece tra qualche giorno. Diverso anche il loro profilo: Sebastio e' sostenuto da una lista civica, il cui nome e' "Muta Vento", Brandimarte, invece, e' proposto dal movimento, anch'esso civico ma con connotazione piu' politica, degli Sds, sigla che sta per Sinistra democratica per Stefano avendo contribuito questo movimento ad eleggere il sindaco uscente di Taranto, Ezio Stefano, che a capo di una giunta di centrosinistra ha governato per dieci anni e si accinge a concludere il suo doppio mandato. La presenza di due ex magistrati in campo e' una particolarita' delle elezioni a Taranto. In verita' questa possibilita' si era gia' profilata mesi fa quando accanto al nome dell'ex procuratore Sebastio, si ventilo' la possibilita' che si candidasse a sindaco il giudice Ciro Fiore. Poi quest'ultimo ha desistito, la candidatura di Sebastio e' invece rimasta sulla scena ed e' arrivata anche quella di Brandimarte. "Parlo adesso perche' posso farlo, perche' sono un magistrato in pensione": cosi' Franco Sebastio giorni fa al congresso provinciale di Rifondazione Comunista a Taranto dove aveva annunciato le sue intenzioni. In quella sede Sebastio ha anche rammentato che anni addietro un ex parlamentare della sinistra, Francesco Voccoli, gli propose di candidarsi a sindaco, "ma io rifiutai perche' dissi al mio interlocutore - ha riferito Sebastio - che un magistrato non puo' fare politica attiva. Adesso, invece, la situazione e' cambiata". randimarte invece punta ad una Taranto dove la priorita' ambientale, intesa anche come tutela della salute dei cittadini, sia rispettata e, anche sulla base della sua esperienza di presidente del Tribunale di sorveglianza, annuncia attenzione verso le aree del disagio sociale. Gli Sds e il sindaco di Taranto avrebbero voluto che Brandimarte fosse il candidato del centrosinistra ma questa coalizione va per ora alle elezioni molto divisa. Oltre a Brandimarte, c'e' il candidato sindaco del Pd, Rinaldo Melucci, operatore portuale, e si annuncia a giorni la candidatura a sindaco di Piero Bitetti, presidente del Consiglio comunale, esponente Pd ma in rotta col suo partito. Anche il fronte civico si mostra molto frammentato: oltre alla poliferazione di liste si registrano per ora le candidature a sindaco di Stefania Baldassari, direttrice del carcere di Taranto su cui potrebbe convergere il centrodestra a partire da Forza Italia, di Luigi Romandini, ex dirigente della Provincia di Taranto, di Alfonso Alfano per un movimento di disoccupati, di Pino Lessa, direttore dell'Aci di Taranto, per l'area centrista, di Floriana de Gennaro, imprenditrice dei pubblici esercizi, sempre per un fronte civico. A queste candidature si aggiunge quella di Vincenzo Fornaro, con un tratto distintivo piu' marcatamente ambientalista ed ecologista. Fornaro, in corsa con "Taranto Respira", e' l'ex allevatore cui anni fa furono abbattute su ordine delle autorita' sanitarie parecchi capi di bestiame tra pecore e capre perche' risultate contaminate gravemente dalla diossina dell'Ilva. A Fornaro hanno gia' dato il loro appoggio l'ex leader dei Verdi, Angelo Bonelli, gia' consigliere comunale di Taranto, e Anna Rita Lemma, gia' consigliere regionale ed ex Pd. Dal centrosinistra parte intanto un appello del consigliere regionale Gianni Liviano che chiede alla sua area di riferimento di compattarsi per le elezioni: "Non possiamo rassegnarci all'idea - dichiara - che la parte sana e disinteressata della citta' non riesca ad unirsi sulla base di valori condivisi, respingendo il "vecchio" e "l'interessato" che avanza". Se la riaggregazione del centrosinistra non fosse possibile, naturalmente sulla base di una nuova scelta unitaria, l'area di Liviano, che fa capo al movimento "La citta' che vogliamo", a quel punto potrebbe candidare a sindaco il consigliere comunale Dante Capriulo, ex Pd.