Omicidio Alatri: indagati i 2 buttafuori, respingono accusa rissa
Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, i fratellastri individuati la scorsa notte nella casa di una parente alla periferia est di Roma e sottoposti a fermo dai carabinieri, "agendo per futili motivi, verosimilmente connessi ad un banale litigio inizialmente avvenuto all'interno del locale Miro Music Club, in concorso tra loro, cagionavano la morte di Emanuele Morganti attingendolo con numerosi e reiterati calci e pugni al corpo e, da ultimo, con un pugno sferrato nella parte posteriore alla testa, provocando alla parte offesa lesioni personali gravissime da cui derivava la morte della medesima, avvenuta in Roma il 26 marzo 2017". E' quanto scrive il pm della Procura capitolina Stefano Rocco Fava nella richiesta al gip di convalida del fermo dei due originari di Alatri per concorso in omicidio volontario. Il magistrato ha chiesto anche l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere che, in caso di accoglimento, avra' efficacia per 20 giorni. Sara' poi il gip di Roma, luogo dove sono stati arrestati Cagnacci e Palmisani, a girare tutto l'incartamento all'omologo di Frosinone per quanto di sua competenza.
Ci sono anche i due 'buttafuori' del music club Miro' di Alatri nell'inchiesta dei carabinieri di Alatri e Frosinone e della Procura del capoluogo ciociaro sull'aggressione mortale a Emanuele Morganti. A loro carico l'ipotesi di reato di rissa e possesso di strumenti atti a offendere. A quanto apprende l'AGI i due si sono pero' 'tirati fuori' - eufemismo prendendo a prestito il ruolo che svolgono - da ogni responsabilita'. In sostanza hanno riferito di essersi limitati al compito di frapporsi tra Emanuele e l'altro avventore, per porre fine alla lite che li vedeva protagonisti per una questione di precedenza su chi dovesse essere servito per primo al bancone del circolo privato di piazza Regina Margherita. I bodyguard - secondo la versione difensiva, come spiega il loro legale di fiducia - avrebbero quindi accompagnato fuori dal locale il 20enne, il ruolo nella vicenda si sarebbe esaurito in questo solo passaggio. Una tesi che gli investigatori della Compagnia Carabinieri di Alatri e del Reparto operativo del Comando provinciale dell'Arma di Frosinone stanno pero' attentamente verificando incrociando anche le varie testimonianze finora raccolte tra quanti hanno assistito alle diverse fasi della vicenda, sia dentro che fuori il locale.