Catania, spacciano droga: quattro arresti, anche un minore
Ieri sera, agenti del Commissariato di Librino hanno arrestato 4 soggetti, di cui un minore, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente continuato e in concorso tra loro.
Nello specifico, inizialmente nel pomeriggio si coglievano svariati soggetti che, a piedi o in auto, si recavano nella ormai nota “piazza” di spaccio del Viale San Teodoro 7, riscontrando addosso ad essi il possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente del tipo marijuana, per le quali ciascuno verrà segnalato alla Prefettura; una volta compreso, anche ad esito di un servizio di osservazione, il modus operandi dei soggetti attivi nella predetta piazza di spaccio, poi identificati negli arrestati, tre equipaggi in borghese del Commissariato decidevano di entrare in azione. Dopo aver chiuso tutte le possibili vie di fuga, si riusciva a bloccare nell’androne del palazzo tre di essi, precisamente Emanuele Giuseppe Isola, con ruolo di vedetta, 27 anni e catanese, già condannato per reati specifici, un minore, con ruolo di vedetta, e Michael Pasqualino, 24 anni e catanese, con ruolo principale di vedetta, con precedenti di polizia specifici.
Tutti e tre insistentemente con urla e gesti allertavano il pusher dell’arrivo della Polizia. Ad esito delle perquisizioni personali, addosso a Pasqualino veniva rinvenuta la somma di euro 426 sequestrata quale presumibile provento dell’attività di spaccio. Il pusher, poi identificato Italo Agatino Formosa, 25 anni, con precedenti specifici, tentava una disperata corsa per guadagnarsi la fuga, ma vistesi chiuse tutte le possibili vie di uscita, veniva bloccato e arrestato. Indosso a quest’ultimo veniva rinvenuto un sacchetto con 9 dosi di marijuana, confezionate in carta stagnola come quelle sequestrate in precedenza agli assuntori, nonché la somma di euro 235, anch’essa sequestrata quale provento dell’attività di spaccio.
Condotti presso gli uffici del Commissariato, tutti venivano tratti in arresto per detenzione ai fini di spaccio in concorso e su disposizione del pm di turno, i tre maggiorenni venivano sottoposti agli arresti domiciliari, mentre il minore su disposizione del pm di turno della Procura dei Minori, veniva collocato presso la Comunità di prima Accoglienza di via Franchetti.