Omicidio Mirarchi, nuove accuse: due arresti nel Trapanese
All'alba i carabinieri del Comando provinciale di Trapani e della Compagnia di Marsala hanno notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Marsala, su richiesta della Procura, a Nicolo' Girgenti, il 46enne vivaista marsalese accusato di avere ucciso il maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi. Arrestato anche Fabrizio Messina Denaro (nessuna parentela con il latitante, dicono dall'Arma), 50enne, pregiudicato di Castelvetrano.
I due sono accusati di produzione e traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini dei carabinieri hanno infatti permesso di accertare che i due avevano programmato e realizzato, insieme ad altri, la piantagione di marjuana antistante il luogo dove fu colpito a morte il sottufficiale. Il promotore dell'investimento illegale fu proprio Messina Denaro, noto come Elio, che conoscendo personalmente e da anni Girgenti, dal quale acquistava le piante che poi rivendeva nel chiosco antistante il cimitero di Castelvetrano, propose al vivaista marsalese di cedere l'utilizzo delle serre a Francesco D'Arrigo che ne avrebbe curato in prima persona la coltivazione. Quest'ultimo fu immediatamente individuato e arrestato la notte dell’omicidio.
A Girgenti fu promesso un lauto compenso (un piccolo acconto e il grosso a termine raccolto), ma gli fu versata solo una minima parte; tale circostanza, evidentemente, lo aveva portato a sospettare che avrebbe avuto difficolta' ad incassare anche il restante denaro promesso. Presumibilmente per tale motivo, ossia per recuperare la somma che gli era stata promessa, la notte dell'omicidio, agendo da socio infedele e approfittando della mancanza di vigilanza della piantagione, stava portando via le piante di canapa. Per difendere il suo investimento, inoltre, come afferma il Gip nel provvedimento cautelare, Girgenti non aveva esitato a sparare al maresciallo Mirarchi.
Nel corso delle indagini e' emerso anche che il gruppo criminale che gestiva la piantagione insieme a Girgenti, aveva avanzato ai familiari di quest'ultimo una vera e propria richiesta di risarcimento per il danno che aveva procurato il suo comportamento. Girgenti e' stato raggiunto dal nuovo provvedimento restrittivo presso la casa circondariale di Trapani "San Giuliano" dove e' detenuto dal 22 giugno. L'altro e' stato invece catturato nella notte a Castelvetrano e condotto in carcere.