Delitto Maccarrone ad Adrano, preso un altro del commando
Un delitto passionale: la vittima aveva avuto una relazione con l'ex fidanzata del presunto mandante. E' il movente che emerge dalle indagini dell'assassinio di Maurizio Maccarrone, 43, ucciso il 14 novembre 2014 davanti casa sua, ad Adrano, nel Catanese, con 5 colpi di pistola calibro, compreso uno sparato alla nuca. La polizia di Stato, dopo avere arrestato, il 2 dicembre 2016, Antonio Magro e Massimo Merlo accusati, rispettivamente di essere il mandante e l'esecutore materiale del delitto, ha eseguito un'ordinanza in carcere per Massimo Di Maria, 39 anni, ritenuto il secondo componente del commando. Sarebbe stato lui alla guida dello scooter con cui Merlo sarebbe arrivato e fuggito dal luogo dell'agguato. Le indagini della squadra mobile e del commissariato di Adrano, coordinate dalla Procura di Catania e si sono avvalse anche delle dichiarazioni di un pentito e di intercettazioni. Tra gli elementi contro Di Maria anche la sua bassa statura, la stessa del guidatore dello scooter del killer in fuga ripreso da una telecamera.
Tra le intercettazioni agli atti dell'inchiesta anche un colloquio di Massimo Merlo che secondo la squadra mobile è riferito alla dinamica dell'omicidio. Al suo interlocutore dice a voce bassa: "Ci i' d'arreri n'aricchi accussì Pum - imitando un colpo d'arma da fuoco - e ittava vuci" ("ci sono andato dietro all'orecchio e così Pum - imitando un colpo di arma da fuoco - e gridava, gridava...) Sul coinvolgimento di Di Maria la Procura cita altre intercettazioni a carico di Merlo, che su chi fosse alla guida dello scooter afferma al suo interlocutore: "Ma se quello non ci sale nel motorino da quando aveva undici anni, non ce la fa neanche a portarlo". Merlo arriva anche a minacciare il suo complice attraverso un familiare al quale dice di riferirgli: "lui ti ha sempre ha sempre discolpato. Lui ti discolpa, ecco perché non ti hanno fatto il mandato di cattura a te. Quindi tu gli devi dire che al 99% tu ta scagghiasti (l'hai scampata), grazie a lui". Secondo le indagini della squadra mobile della Questura di Catania e del commissariato della polizia di Stato di Adrano, per "garantire il suo silenzio" sul complice Merlo avrebbe preteso soldi da Di Maria per "potere fare la galera in pace". Di Maria, indagato per concorso in omicidio aggravato e detenzione e porto illegale di arma da fuoco, è stato arrestato e condotto in carcere.