Catania, esonda torrente vicino all'aeroporto: molti disagi
Notte movimentata per i vigili del fuoco impegnati in oltre sessanta interventi per acqua in cantine e negozi, ascensori bloccati e per soccorsi ad automobilisti rimasti bloccati a causa delle forti piogge cadute su Catania. Esondato il torrente Forcile che ha allagato alcune aree della zona industriale e un'area abbastanza vasta nei pressi dell'aeroporto Fontanarossa. Strade allagate tra Misterbianco e Monte Po' alla periferia di Catania. Le piogge hanno causato disagi e allagamenti pure nella zona commerciale di Misterbianco. Oggi a Catania e' allerta con codice "rosso" per il pericolo di violenti temporali accompagnati da forte vento. In quasi tutta la provincia cosi' come in citta' le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, sono chiuse a scopo precauzionale, per decisioni dei sindaci dei Comuni interessati. A Catania ha sospeso per oggi le lezioni anche l'universita'.
Aziende in emergenza per allagamento della zona Industriale di Catania. Lo afferma la Confcommercio segnalando che "lo scenario è da anni sempre lo stesso dopo le piogge torrenziali: strade allagate, canali di scolo ostruiti da detriti, buio pesto in tutta la zona, sistema telefonico e Internet in tilt". L'associazione imputa la situazione a "mancanza di manutenzione e scarsa cura da parte dell' amministrazione di competenza". "I canali pieni d'acqua davanti alla mia azienda - afferma Fabio Impellizzeri, associato di Confcommercio - e i muri di contenimento stanno crollando causando l'occlusione definitiva del canale di raccolta, quello di fondamentale importanza per il Blocco Palma 2 e Giancada. Basti pensare che tutto questo poteva essere risolto con i lavori stanziati dalla Regione, peccato che l'Irsap ha inviato con 12 mesi di ritardo l'integrazione al progetto richiesta dall'assessorato al territorio e all'ambiente. Parliamo di oltre 1.500.000 euro. Nell'attesa ho versato all'Irsap 35 mila euro di oneri di urbanizzazione". Ha lavorato 10 anni in Tunisia Paolo Maggiore, imprenditore della zona industriale etnea: "Lo stabilimento era in una zona industriale nella periferia di Tunisi - ricorda - e vi assicuro che l'area era curata e non c'erano tutti i problemi di infrastrutture che abbiamo a Catania. Persino il Nord Africa è organizzato meglio di noi". Matteo Pitanza, della Brumi, stamattina, come tanti altri, è arrivato in azienda al buio e schivando pericoli lungo la strada allagata: "Il canale limitrofo alla mia azienda - racconta - è esondato causando l'allagamento dell'area antistante alla fabbrica ma entrando anche all'interno del piano strada piogge a parte le strade continuano a rimane al buio perché non vengono ripristinati gli impianti dopo i furti di cavi elettrici in più punti".