Alluvione a Modica, una notte di terrore come nel 1902
La violenza della pioggia, gli alvei dei torrenti paurosamente ingrossati, il livello dell'acqua, nel quartiere Vignazza, fino ai primi piani dei palazzi. Una sorta di apocalisse che ha riportato alla memoria l'alluvione del 1902. Il territorio di Modica è in ginocchio dopo l'eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la Sicilia sud orientale nella notte di domenica 22 gennaio.
Campagne allagate, scantinati inagibili invasi dall'acqua, automobili trasportate come fuscelli. Si fa la conta dei danni, mentre, in piena notte, sono arrivate dal Comune le ordinanze riguardanti le numerose criticità per cui si è reso necessario sospendere le lezioni in tutte le scuole e chiudere al traffico alcune strade invase dai detriti. Dalle prime luci dell'alba sono in corso sopralluoghi da parte dei tecnici comunali.
E' scattato anche il divieto di uso dell’acqua potabile, se non previa ebollizione della stessa, distribuita da tuta la rete idrica comunale. L’ordinanza di divieto, firmata dal sindaco di Modica, Ignazio Abbate, valevole fino all’emissione di ordinanza di revoca, è motivata dal fatto che le falde acquifere in atto sono interessate da infiltrazione di acque superficiali a seguito delle copiose piogge che hanno interessato il territorio comunale.
Le operazioni di clorazione, nei fatti, non sono sufficienti a garantire la regolare potabilizzazione delle acque immesse nella rete idrica.
Il sindaco nell’ordinanza ha disposto che i dirigenti del IV e XI settore pongano in essere ogni provvedimento necessario ad accertare il ripristino della regolare erogazione di acqua potabile.
Con un'altra ordinanza, il sindaco ha disposto la chiusura, oltre che delle scuole di ogni ordine e grado sia pubbliche che private nel territorio comunale per la giornata di oggi, del centro disabili per tre giorni; dell’asilo Nido di Via Muzio Scevola e dei centri anziani per due giorni. La chiusura si è resa necessaria a causa delle copiose precipitazioni che hanno creato dissesti in alcune strade che risultano impraticabili.
Il servizio di protezione Civile, unitamente alle forze competenti, sta provvedendo alla rimozione degli ostacoli e di quanto altro costituisce pericolo per la pubblica incolumità.
La Polizia di Stato è stata ininterrottamente impegnata nel soccorso pubblico di numerose persone rimaste in panne con i loro mezzi a causa delle piogge torrenziali che hanno colpito la città di Modica.
Il maltempo, che ha interessato tutte le zone di questo comprensorio, ha causato numerosi disagi alla cittadinanza che ha contattato la Polizia di Modica chiedendo aiuto. Numerosi i soccorsi effettuati dagli uomini del Commissariato che, a bordo dei fuoristrada in dotazione, per tutta la notte sono stati impegnati nel prestare soccorso. In molti casi il livello dell’acqua ha raggiunto anche l’abitacolo delle auto, mettendo a repentaglio l’incolumità degli occupanti tra cui numerosi bambini; provvidenziale l’intervento della polizia che li ha trasbordati sui propri mezzi, conducendoli in siti sicuri. Le operazioni di soccorso sono continuate nella mattinata di oggi. Decine gli interventi dei vigili del fuoco del distaccamento di Modica.
In via Fontana, 30 auto sono state sommerse dall'acqua nei garage. I vigili del fuoco e la protezione civile hanno lavorato tutta la notte per recuperare i mezzi nei parcheggi sotterranei o comunque sotto il livello stradale. Martedì mattina, 24 gennaio, è attesa la visita del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta che vuole sincerarsi personalmente della situazione di crisi verificatasi dopo le piogge di domenica.
Sulla grave emergenza si registra una nota del sindaco, Ignazio Abbate. "L’ondata violenta di maltempo che ha colpito il nostro territorio nella notte tra il 22 e il 23 gennaio ha messo in ginocchio Modica. Devastazione ovunque, danni per milioni di euro, famiglie sfollate, interi quartieri senza luce. Uno scenario impensabile che si è concretizzato in poche ore. Modica saprà reagire - afferma il primo cittadino - si rialzerà e tornerà più forte di prima". Abbate, dal tardo pomeriggio di domenica, ha seguito in prima persona l’evolversi della situazione passando la notte insieme agli uomini della Protezione Civile, della Polizia Municipale, dei Vigili del Fuoco e i volontari che hanno perlustrato tutto il territorio facendo registrare numerosi interventi nelle zone più colpite.
“In un primo momento - continua il sindaco nella sua nota - dal comando regionale della Protezione Civile ci avevano segnalato un miglioramento all’orizzonte, declassando l’allerta da arancione a gialla. Nonostante ciò abbiamo continuato a pattugliare incessantemente disponendo la chiusura delle scuole. Questa mattina, già alle prime luci dell’alba, abbiamo cominciato a ripulire le arterie principali dai massi e dai detriti portati da veri e propri fiumi in piena. Le situazioni più critiche sono state quelle registrate in via Fontana e in via Tirella, in corrispondenza con gli alvei dei torrenti. Decine di auto accartocciate, l’una sopra l’altra. Scantinati allagati, la via Tirella letteralmente spaccata in due per il cedimento del manto stradale. E’ solo un miracolo che non abbiamo registrato vittime ma solo danni (seppur ingenti) a cose. Dal 1902 è l’evento calamitoso più grave nella storia di Modica. Ma sono convinto che come allora, anche oggi i modicani si sapranno rialzare. La Giunta ha deliberato la richiesta di calamità naturale inviandola a Palermo. Abbiamo predisposto un apposito modulo da stampare dal sito istituzionale del Comune e compilare, consegnandolo presso l’ufficio comunale della Protezione Civile a Palazzo Azasi, dove allegare foto e descrizione dei danni subìti per ottenere il rimborso da parte della Regione.
Preciso che le scuole domani, 24 gennaio, ritorneranno ad aprire i propri cancelli. Solo la scuola dell’infanzia di Treppiedi Nord, che a causa di infiltrazioni alla caldaia è rimasta senza riscaldamenti, resterà chiusa fino al 25 gennaio con riapertura giovedi 26. Stessa sorte per le palestre di Piano Gesù e De Amicis a Modica Alta, che hanno bisogno di un profondo intervento di pulizia. Gli istituti invece rimarranno regolarmente aperti. Ci tengo particolarmente a ringraziare - conclude Abbate - chi è stato con me questa notte. E mi riferisco agli uomini della Protezione Civile, della Polizia Municipale, dei Vigili del Fuoco, agli uffici comunali coinvolti, ai tantissimi cittadini che si sono offerti volontari per dare il proprio contributo. Alle aziende private che hanno messo a disposizione i loro mezzi ed i loro uomini. All’Assessore Lorefice e al responsabile della Protezione Civile di Modica, Enzo Terranova, che insieme al coordinatore dei volontari della Protezione Civile, Alessandro Cicciarella, hanno coordinato i soccorsi".
Nella conta dei danni, purtroppo ancora parziale, va inserita la devastazione di gran parte del Parco archeologico di Cava Ispica, fiore all'occhiello del turismo culturale: parcheggi inagibili, percorsi invasi da grosse pietre, detriti e tronchi d'albero, la rete di recinzione del Parco divelta in più punti.