Il caso
Modica, lo scandalo dell'ospedale declassato sul tavolo del ministro Lorenzin
“La politica regionale siciliana in materia di sanità è stata smascherata”. E’ il commento più frequente proveniente dagli amministratori dei comuni del comprensorio modicano e di alcuni del Siracusano dopo il vertice romano con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Dopo la diffusione del piano sanitario regionale che, per quel che riguarda il territorio ibleo, “manda all’inferno” l’ospedale Maggiore di Modica che, vale la pena ricordarlo, serve un bacino di utenza di circa 150.000 abitanti che diventano quasi il doppio nel periodo estivo. Al nosocomio modicano, infatti, fanno riferimento i comuni di Modica, Scicli, Ispica, Pozzallo, Rosolini, Pachino. Insieme al “Maggiore”, viene penalizzato l’ospedale “Busacca” di Scicli. E tutto questo malgrado sia al “Maggiore” che al “Busacca” si siano spesi e si continueranno a spendere milioni di euro: il completamento della sala operatoria di Ortopedia; la costruzione del nuovo Pronto soccorso; l’avvio della Guardia medica attiva pediatrico-neonatologica e della pratica di parto-analgesia; il potenziamento, in corso, della attività di otorinolaringoiatria; gli imminenti lavori di miglioramento strutturale delle Malattie infettive; il prossimo trasferimento della Psichiatria da Scicli a Modica; e, al Busacca, l’apertura della vasca per la riabilitazione in acqua; i lavori di adeguamento delle palestre per l’avvio della convenzione con il centro neuromotulesi “Bonino-Pulejo” di Messina; il completamento del Padiglione “N”. Queste realizzazioni sono state elencate dall’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa in un comunicato ufficiale nel quale si ribadisce che nessun depotenziamento è previsto per gli ospedali del territorio ibleo. Salvo, poi, a concludere che l’Azienda “applicherà, come sempre, le disposizioni che l’Assessorato regionale vorrà emanare”. Come dire: siamo solo dei “soldatini” ed eseguiamo gli ordini che arrivano da Palermo. Ma allora, ci chiediamo, a cosa serve una direzione generale? Non avrebbe il dovere di segnalare alla Regione, quanto meno, il bacino di utenza di un ospedale e, per esempio, le emergenze causate dagli sbarchi di immigrati al porto di Pozzallo? E, soprattutto, a cosa servono i deputati regionali eletti dal territorio? Quanto valgono e che potere contrattuale hanno? Si potrebbe applicare il detto popolare: vali quanto il due di coppe quando la briscola è denari?
Eppure, in questo panorama di approssimazione (pericolosa perché si tratta di sanità) sembra sia stata avanzata dalla direzione generale dell’Asp anche l’ipotesi di bloccare i ricoveri nella Pediatria di Modica per dirottarli a Ragusa. Rimane incomprensibile la “ratio” di una simile eventualità vista l’esistenza del reparto e dei posti letto a Modica. A meno che non si voglia centralizzare tutta la sanità a Ragusa dove si sta costruendo un nuovo ospedale. Potenziare Ragusa a danno, ancora una volta, del comprensorio modicano?
Una cosa, comunque, sembra certa: la vicenda del declassamento dell’ospedale riunito Modica-Scicli proposto dal piano sanitario regionale diffuso dall’assessore regionale, Baldo Gucciardi, dovrebbe trovare una soluzione “logica” al Ministero della Salute dopo l’incontro che il ministro Lorenzin ha avuto con il deputato nazionale, Nino Minardo, il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, e il primo cittadino di Rosolini, Corrado Calvo, in rappresentanza dei sindaci del sud est del Siracusano.
“Sarà il Ministero a difendere l'offerta ospedaliera di Modica e Scicli dalle angherie della Regione, dell'assessore Gucciardi e di chi ancora lo sostiene”. Così esordisce una nota a firma dell’onorevole Nino Minardo e dei sindaci di Modica e Rosolini.
“Usciamo rafforzati e fiduciosi – afferma il documento - dall’incontro che abbiamo avuto con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. E visto che la Regione, ha mostrato solo disinteresse per i nostri ospedali ed ha assunto un atteggiamento ostativo e vessatorio nei confronti dei nosocomi di Modica e Scicli e della gente del nostro comprensorio, sarà il ministro Lorenzin a difendere i nostri territori, la nostra gente e le nostre strutture ospedaliere da un Piano di riordino ospedaliero varato dal governo della Regione e dal suo assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, arrogante nei confronti del ‘Maggiore’ e del ‘Busacca’.
E’ palese che siamo di fronte ad uno strumento di riordino redatto su ‘spinta’ politica e non certamente meritocratica. Il ‘Maggiore’, ha numeri e dati oggettivi che, una volta che la Regione avrà trasmesso ufficialmente il piano per l'esame finale al ministero, saranno il motivo per correggere questo obbrobrio amministrativo. Un obbrobrio che voleva danneggiare solo l’offerta sanitaria di Modica e Scicli, avallato dai colpevoli silenzi della dirigenza provinciale dell’ASP di Ragusa e che esaurirà la sua triste e disdicevole azione, una volta arrivato all’attenzione e alla firma del ministro Lorenzin”. “Non c’era una sola ragione – conclude la nota - per cui il ‘Maggiore’ ed il ‘Busacca’, dovessero subire il ridimensionamento previsto dal piano, mortificandone il presente ad ‘ospedale di base’ e presagendone un futuro buio e povero. E il ministro Lorenzin questo concetto ce l’ha ben chiaro ed ecco perché correggerà questo Piano di riordino, dannoso per i nostri territori. Noi abbiamo ribadito ogni cosa e abbiamo trovato nel ministro un interlocutore eccellente e attento. Oltreché, risolutivo del problema. Non ci sono solo i quattro comuni iblei del comprensorio a sostenere questa battaglia ma c’è una comunità fatta dai comuni dell’area sud della provincia di Siracusa che sono con noi in questa battaglia che, dopo quanto orchestrato da Gucciardi, dal governo della Regione e da quanti ne hanno sostenuto e difeso le scelte, ha avuto dalle parole e dall’impegno del ministro Lorenzin, le risposte che serviranno a fare in modo che tutta l’offerta ospedaliera della provincia di Ragusa sia d’eccellenza e non sia penalizzato l’ospedale “Maggiore” di Modica, declassificandolo ad ospedale di base”.
Non vorremmo che la vicenda dell’ospedale “Maggiore” e del “Busacca” di Scicli facesse il paio con lo scandalo (senza colpevoli) del Tribunale di Modica accorpato a quello di Ragusa con evidenti violazioni di legge (prima tra tutte quella che non prevede ulteriori spese per l’accorpamento). Uno scandalo sul quale dovrebbe indagare la magistratura, quella magistratura, però, che rischia di apparire reticente rispetto alle denunce riguardanti la mancata utilizzazione del Palazzo di giustizia di Modica, costato 12 milioni di euro e utilizzato solo per nove anni. Speriamo di essere smentiti. Sia per la vicenda del “Maggiore” che per quella del Tribunale modicano.