Una batosta per il Sì a Siracusa, non arriva al 30 per cento
Il fronte del Sì a Siracusa esce con le ossa spezzate. La maggioranza che guida palazzo Vermexio, ha pure pagato, per i "veleni" di questi ultimi mesi. Nel capoluogo hanno stravinto i No con 39.174 (70,6), mentre i Sì sono stati 16.280 (29,4). I siracusani che si sono recati alle urne sono stati il 57,57%. Poco meno della metà degli aventi diritto, sono rimasti a casa.
Così il Commissario provinciale di Forza Italia, Edy Bandiera. “Con oltre il 70% per cento di NO espresso ai seggi, i siracusani hanno palesato la loro totale contrarietà ad una pessima riforma costituzionale, contribuendo a fermare il tentativo di stravolgere una Carta che non deve essere modificata bensì attuata, a partire dall’articolo 1. La valanga di NO di Siracusa, della nostra terra, dell’intero Paese, evidenzia l’enorme gap esistente tra il popolo e chi sino a ieri li ha governati. L’Italia deve tornare ad essere una Repubblica fondata sul lavoro, un Paese capace di stare realmente dalla parte dei più deboli, di chi produce e crea posti di lavoro, occasioni di crescita della nostra economia. Per realizzare tutto ciò occorre, soprattutto, affidare Paese e territori ad una classe dirigente seria, onesta e competente”, lo dichiara l’onorevole l’onorevole Edy Bandiera, coordinatore di Forza Italia per la provincia di Siracusa.
“Ringrazio tutti coloro che nella nostra provincia si sono spesi, con le proprie forze, per una così importante vittoria – conclude Bandiera –. Un grazie per ogni NO. Grazie per il sostegno costante, in questa lunga e impegnativa battaglia referendaria, a difesa della nostra Costituzione, della nostra democrazia e ad argine di ipocrisia ed arroganza. Grazie a chi ci ha creduto, ed è stato ogni giorno insieme a noi, per le strade, tra la gente. Ora si ricomincia guardano al futuro con ritrovato ottimismo”.
Interviene anche il consigliere di "Progetto Siracusa", Massimo Milazzo che si è dimesso di recente dal consiglio comunale: "Ho scelto di votare No alla riforma costituzionale mesi e mesi fa quando i sondaggi davano vincente il Si. Ci ho messo la faccia e mi sono speso nella battaglia in difesa della Costituzione mentre tanti politici a Siracusa hanno preferito tatticamente restare alla finestra. Penso che la politica vera si faccia con cuore, con passione e con scelte di campo precise. La stessa passione, lo stesso cuore, la stessa netta scelta di campo che hanno espresso milioni di Italiani nel difendere la nostra Costituzione. Il voto di ieri fornisce alcune indicazioni: innanzi tutto gli italiani hanno invertito il fenomeno della disaffezione verso le urne e sono tornati in massa a votare quando si è trattato di esprimersi sulla Carta Fondamentale. In secondo luogo i cittadini hanno detto che le regole costituzionali della nostra democrazia e del nostro vivere civile insieme si cambiano insieme ossia senza scelte unidirezionali adottate in solitudine da una sola parte. In terzo luogo gli elettori italiani hanno inevitabilmente espresso anche un giudizio politico su una iniziativa che non coglieva i veri problemi che il Paese maggiormente sente in questo momento: sicurezza sociale, ordine pubblico, stagnazione economica, disoccupazione, inefficienza amministrativa. La scelta del corpo elettorale è stata netta: spetta adesso ad una classe politica responsabile il compito di saperla comprendere e di sapersi muovere secondo le indicazioni espresse".