I funerali nella chiesa di San Luca
Modica, duemila persone per dare l'ultimo saluto ad Alessio Iabichella
"Nessuno muore nel cuore di chi resta": c'era scritta questa frase nel grande striscione bianco davanti alla chiesa di San Luca, a Modica, al quartiere Pirato, dove si sono svolti i funerali di Alessio Iabichella, 26 anni, morto nell'incendio divampato venerdì pomeriggio nel capannone numero 2 dell'azienda avicola "Ovoblanco". L'ultimo saluto ad Alessio, calciatore nel Frigintini di Prima Categoria, lo hanno dato quasi duemila persone che la chiesa non ha potuto contenere e che hanno riempito il piazzale antistante. La santa messa è stata concelebrata da Padre Giorgio Mallia e Padre Gianluca Fratantonio che, nell'omelia, hanno avuto parole di conforto per i familiari del ragazzo. Al rito funebre erano presenti i giocatori e i dirigenti del Frigintini calcio. I suoi compagni hanno fatto ala al passaggio del feretro, come a volere "scortare" il loro amico. Un mesto corteo che a molti ha fatto venire in mente il gioioso e impettito incedere dei calciatori al loro ingresso in campo: un felice rituale che Alessio aveva ripetuto tante volte, insieme ai suoi compagni di squadra, prima di affrontare quelle partite di pallone che erano la sua passione. E i suoi compagni hanno portato a spalla la bara, sulla quale era poggiata la sua maglia, lanciando palloncini rossi e blu, come i colori sociali del Frigintini Calcio. Tantissimi giovani hanno voluto dare l'ultimo saluto ad Alessio: ragazzi con gli occhi lucidi di lacrime silenziose, testimoni di una tragedia assurda e, per questo, ancora più difficile da accettare. C'erano anche i dipendenti dell'azienda avicola "Ovoblanco", con le loro magliette da lavoro bianche. Persone che avevano imparato ad apprezzare la serietà e la dedizione per il lavoro di un giovane strappato troppo presto alla vita.
Intanto, la magistratura ha avviato l'inchiesta sulla morte di Alessio Iabichella. Come primo atto, il pubblico ministero, Marco Rota, ha ipotizzato l'omicidio colposo a carico del titolare della ditta "Ovoblanco". Lo scopo è quello di appurare eventuali violazioni delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro ed eventuali anomalie nell'impianto antincendio dello stabilimento per risalire alle cause dell'incendio che, dalle prime risultanze, sarebbe stato causato dal cattivo funzionamento di uno dei motori che azionano i nastri trasportaconcime. E in contemporanea con i funerali, nei cantieri edili è stata osservata un'ora di astensione dal lavoro nel quadro di una iniziativa nazionale di Cgil, Cisl, Uil per mettere al centro del dibattito politico la sicurezza nei posti di lavoro che vede tra l'altro il territorio ragusano tra quelli che ogni anno contano decessi e infortuni gravi.