Il leader dei "Coraggiosi"
Ferrandelli presenta il programma per la sua candidatura a sindaco di Palermo
"A Micciché rispondo prendendo in prestito le parole di Parisi: 'Dico no alle vecchie alchimie politiche'. La mia candidatura è libera dai partiti e non sono interessato ad accordi di bottega". Così Fabrizio Ferrandelli, leader de I Coraggiosi che da tempo ha annunciato la sua candidatura a sindaco di Palermo in vista delle future amministrative, risponde al commissario degli azzurri in Sicilia, Gianfranco Micciché, che qualche giorno fa in occasione di una kermesse del partito alla presenza di Stefano Parisi, aveva aperto proprio al 'ribelle' del Pd. Durante un'affollata conferenza stampa per presentare il suo programma partecipativo, Ferrandelli prova a tracciare i confini della sua corsa a primo cittadino. "Noi non facciamo accordi nelle stanze delle segreterie dei partiti, ma andremo in strada raccogliendo le istanze che vengono dal basso - spiega -. Chi vorrà sostenermi dovrà prendere un impegno con i palermitani". All'appello del leader de I Coraggiosi hanno già risposto in tanti. "Abbiamo chiuso tre liste civiche - dice -, ma continuiamo a cercare 'soci' tra i cittadini, azionisti di questa grande avventura perché ci sarà bisogno di riqualificare anche il Consiglio comunale". Per raccontare la sua visione di Palermo Ferrandelli si affida anche a una parola nuova: 'Palermocrazia'. "Ascolterò tutti - spiega - perché oggi la democrazia rappresentativa è in profonda crisi, non riesce più a interpretare i bisogni della società e a farsene carico. 'Palermocrazia' è un modo nuovo di governare basato su un sistema di assemblee, raccolte di proposte, istanze e votazioni. Un sistema che permette ai cittadini di scegliere". A chi gli fa notare la vicinanza del metodo scelto con quello adottato da tempo dal M5s, il leader dei coraggiosi replica: "Noi non utilizzeremo piattaforme web, partiremo dal basso, ascolteremo i cittadini per strada e nelle piazze". Per realizzare "non un libro dei sogni", ma un vero e proprio "programma partecipato". Realizzato anche grazie agli 'esploratori urbani'. Toccherà a loro con i loro smarphone 'narrare' la città, dialogando con i palermitani sulla loro giornata attuale e ideale. "Sarà la voce della città" dice Ferrandelli e per diventare un esploratore basterà iscriversi al sito: www.ferrandellisindaco.it. Il programma partecipativo, realizzato anche grazie al supporto scientifico dell'associazione Team Town Meeting di Bologna, prevede tre step. Innanzitutto 'La città racconta', ossia conversazioni informali che si svolgeranno nei mercati, nei bar, nelle piazze, nelle parrocchie, nelle scuole. L'obiettivo è raccogliere proposte per i quartieri e mobilitare i cittadini nell'ideazione della Palermo del futuro. Al termine di questa fase sarà redatto un report che sarà propedeutico alla seconda fase: 'La città propone'. Il secondo step prevede la realizzazione di un grande evento partecipativo per approfondire le tematiche emerse durante gli incontri nei quartieri a livello cittadino. La struttura dell'evento sarà articolata per macro ambiti tematici e i contenuti raccolti saranno resi pubblici in un documento scaricabile dal sito di Ferrandelli. Infine, terza e ultima fase, 'La città sceglie': sarà organizzato un evento deliberativo sulle istanze e le proposte raccolte nel corso dei mesi. "Lanciamo la visione di Palermo tra 20 anni, la visione della città futura e la partecipazione sarà un metodo di governo. Chiamiamo i cittadini a diventare protagonisti perché Palermo non si può salvare solo con un sindaco, alla città non serve un uomo solo al comando ma l'impegno di tutti".