La consigliera denuncia un complotto contro di lei
I "veleni" al Vermexio a Siracusa, accuse e contraccuse tra Princiotta e Garozzo
Un botta e risposta tra la consigliera comunale del Pd, Simona Princiotta ed il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. Una vicenda che sembra non appassionare affatto i cittadini siracusani, che chiedono ogni giorno di migliorare i servizi, affrontare i temi della sicurezza nelle scuole, città più pulita e soprattutto lavoro per chi non ce l'ha o l'ha perduto. Tuttavia i "veleni al Vermexio", a questo punto , meritano una sola attenzione: quella della magistratura. Dovranno essere i pm ad accertare se ci sono presunte infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione, se qualcuno ha intascato mazzette, se gli appalti sono pilotati. Un caso che è attenzionato dall'Antimafia.
Stamane c'è stata l'ennesima conferenza stampa di Simona Princiotta dopo che 24 ore prima era stata sentita a Palermo dalla Commissione Antimafia. Ha parlato di complotto nei suoi confronti e delle ritorsioni subite negli ultimi tre anni.
Simona Princiotta ha detto che sarebbero false e prive di riscontro le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Rosario Piccione, il quale dice di avere avuto in passato una relazione con la consigliera comunale, affermando che la Procura lo ha indagato d’ufficio per calunnia. Accuse rispedite al mittente anche per quanto attengono le affermazioni di avere ospitato in casa Alfredo Franzò durante la sua latitanza. Questa vicenda è finita sui giornali circa un anno fa, seguita da una lunga polemica e con uno scambio di querele della stessa consigliera e alcuni giornalisti insieme a Piccione.
Sempre in tema di rapporti con personaggi ritenuti in passato vicini alla criminalità organizzata, Princiotta ha chiarito che Nando Di Paola è un suo vicino di casa e che i suoi figli frequentano la stessa classe delle sue figlie. Ha poi chiesto: come mai il sindaco abbia presieduto la commissione toponomastica che ha esitato l’intitolazione di una rotonda alla memoria del fratello di Di Paola?
La consigliera è andata oltre, sostenendo che dietro le dichiarazioni di Piccione ci sarebbe il sindaco, per favorirne la sua “eliminazione politica”. A poi elencato la sfilza di denunce e di procedimenti penali aperti in Procura a seguito delle sue denunce, dicendo di avere chiesto all'Antimafia regionale la trasmissione degli atti a quella nazionale mentre al ministro dell’Interno ha chiesto di procedere al commissariamento del Comune dove - secondo Princiotta - c'è “un’attività malata”.
E puntuale è arrivata la replica del Sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo
“È assolutamente falso che intrattengo rapporti, diretti o indiretti, con il collaboratore di giustizia Rosario Piccione, che non ho mai né conosciuto né sentito. Le prove di cui parla la consigliera Princiotta, dunque, non possono esistere oppure sono state costruite ad arte, ed è per tale ragione che il mio avvocato è già al lavoro per presentare un’altra denuncia per calunnia. A questo punto, posso aspettarmi di tutto, qualsiasi falsità, nella povertà dei contenuti, anche attacchi di natura personale”.
“Allo stesso modo, non conosco e non ho mia incontrato Nando Di Paola, al cui fratello non sarà intitolata alcuna strada. La decisione della Commissione toponomastica riguarda il posizionamento di una targa commemorativa, come centinaia ne esistono nella nostra città, chiesta da un gruppo di cittadini con una petizione. Questo è il motivo per cui la decisione non è motivata e trovo di pessimo gusto strumentalizzare per fini politici la morte di un giovane in un incidente stradale”.
“Ho presieduto quella riunione della Commissione toponomastica per un semplice motivo: perché all’ordine del giorno c’era l’intitolazione di strade a un padre della nostra Repubblica, come Sandro Pertini, a una vittima della mafia, come Piersanti Mattarella, o a illustri siracusani come Nino Consiglio ed Enrico Di Luciano. Per quest’ultimo, che ho conosciuto e ho apprezzato nel Cda della Fondazione Inda, il giorno della morte avevo preso un impegno pubblico con la famiglia”.
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