Via libera del Consiglio dei Ministri
Terremoto, approvato il decreto: 4,5 mld per la ricostruzione
Matteo Renzi nelle zone del terremoto nel giorno in cui il Consiglio dei ministri vara il decreto per la ricostruzione. Ad Amatrice, sotto la pioggia, il presidente del Consiglio visita la zona rossa con il commissario alla ricostruzione Vasco Errani e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Non c'è il sindaco Sergio Pirozzi, che tiene fede al 'fioretto' di non voler più mettere piede tra le macerie di Corso Umberto I fino alla avvenuta ricostruzione del borgo. Il premier spiega le linee guida del decreto con l'equiparazione dei risarcimento per i possessori di prime o seconde case, richiesta nodale tra quelle avanzate dal Comune di Amatrice. "Non vi lasceremo soli, non vi abbandoneremo - ripete Renzi ad amministratori e cittadini - la nostra presenza qui è la testimonianza che il Governo c'è e ci sarà. Ora inizia la fase della ricostruzione vera e propria".
"Oggi è un grande giorno, per l'Italia e per Amatrice - commenta il sindaco Pirozzi - era fondamentale equiparare gli indennizzi per i possessori di prime e seconde case, il governo ci ha ascoltati inserendo questa voce nel decreto. Credo si sia fatto e si stia facendo un grande lavoro, ringrazio il presidente Renzi, al quale ribadisco che questa comunità tornerà più bella e forte di prima. Ora serve l'aiuto e il lavoro di tutti e ai miei cittadini rinnovo l'invito a non sentirsi dei terremotati, ma solo degli sfrattati a tempo. La zona rossa? Non ci sono entrato e non lo voglio piu' fare, fino a quando il centro di Amatrice non tornerà quello che era prima del 24 agosto”. Renzi si è recato sui luoghi devastati dal sisma subito dopo la seduta del Consiglio dei Ministri. A Casette d'Ete in provincia di Fermo, ha visitato lo stabilimento Tod's con il patron Diego Della Valle. "Oggi che abbiamo varato il decreto sul terremoto è bellissimo dire grazie alla Tod's perché apre una azienda ad Arquata e, in questo modo, dà un segnale", ha detto Renzi.
Ad Amatrice il presidente del Consiglio è arrivato dopo aver visitato il vicino centro di Accumoli e avervi incontrato il sindaco, Stefano Petrucci, al quale ha fornito rassicurazioni sia sul futuro degli abitanti - quasi tutti trasferiti da settimane a San Benedetto del Tronto - sia su quello degli imprenditori agricoli e gli allevatori, ancora sul territorio per stare vicino ad aziende e capi di bestiame. "Cercheremo di portare qui qualche azienda che abbia voglia di investire - dice Renzi ai pochi cittadini accumolesi rimasti in zona - abbiamo appena concluso un'operazione del genere ad Arquata del Tronto, con Diego Della Valle e lavoreremo a una cosa simile anche qui. Era importante dare sostegno anche ai titolari delle seconde case, altrimenti questi territori avrebbero rischiato di morire. Nessuno verrà lasciato indietro, ci siamo presi l'impegno e saremo qui fino a quando sarà necessario". Il governo, ha aggiunto Renzi, "fa quello che serve per rimettere in moto l'Italia. Lo facciamo, ma è bello poterlo fare anche con i privati. Speriamo che anche gli imprenditori del Lazio possano seguire questo esempio, e fare ad Amatrice ed Accumoli quello che è stato fatto ad Arquata”.
Renzi si è poi spostato ad Arquata del Tronto, dove ha illustrato il decreto ai sindaci dell'Ascolano: "Dobbiamo ricostruire a regola d'arte e senza sprechi. L'autorità anticorruzione e il Commissario straordinario vigiliranno affinchè questo avvenga", ha affermato il premier che ha quindi raggiunto Accumoli, dove ha percorso la zona rossa accompagnato dal commissario alla ricostruzione, Vasco Errani.
Molteplici le misure di sostegno previste dal decreto: dal risarcimento integrale per le case e gli edifici colpiti al prestito d'onore per il riavvio delle attività produttive passando per il rinvio di imposte e tasse. Con le parole d'ordine
legalità e trasparenza.