Ci sarebbero forti indizi
Tentato omicidio a Palermo, fermato il figlio della vittima
Svolta nel caso del tentato omicidio allo Zen di Palermo. Fermato dalla polizia di Stato il figlio della vittima. Calogero Moceo è stato raggiunto da un provvedimento di fermo disposto dalla Procura di Palermo, con l'accusa di avere sparato domenica pomeriggio al padre Benedetto. Le indagini della Squadra mobile hanno portato subito gli investigatori a monitorare l'ambito familiare, facendo emergere forti indizi a carico del figlio, sulla base dei quali, considerato il pericolo di fuga, la Procura della Repubblica ha ordinato il fermo.
Secondo le prime indagini padre e figlio facevano parte di bande diverse che si contendono il controllo dello spaccio di droga allo Zen. Per questo, secondo la squadra mobile, Calogero Moceo di 20 anni avrebbe cercato di uccidere il padre Benedetto, nel pomeriggio di domenica scorsa. Calogero dopo avere sparato contro il padre era fuggito in treno verso Napoli. Gli agenti erano già sulle sue tracce. La sparatoria di domenica sarebbe legata a quella di giovedì dove a restare ferito in un agguato era stato Khemais Lausgi, vicino a Calogero. Questa mattina il giovane è stato bloccato all'aeroporto di Palermo mentre stava rientrando. "Questo tentato omicidio si inserisce nei movimenti interni alla gestione del traffico di droga - dice Rodolfo Ruperti capo della mobile di Palermo - Più di questo al momento non possiamo dire visto che sono in corso ancora indagini per individuare il motivo preciso della lite fra padre e figlio".