Ricerca storica
Salvo Sequenzia scopre che lo stemma del Comune di Floridia è un "falso storico"
In uno studio commissionato dall’associazione Segni Nuovi e dalla Pro loco Villa dei Re di Floridia, il semiologo Salvo Sequenzia ha consegnate le sue ricerche sulla storia dello stemma del Comune di Floridia, giungendo alla conclusione che lo stemma attualmente in uso su tutti gli atti ufficiali e sul gonfalone comunale è un falso storico, un emblema mai usato durante tutta la storia del Comune.
Il saggio, pubblicato sulla rivista La frusta letteraria e sul sito academia.edu, frutto di anni di studio e di ricerche dello studioso, autore di innumerevoli saggi sulla storia del territorio, fa luce sull’antico stemma comunale, visibile sul portone di ingresso del palazzo municipale sino agli anni Venti e poi misteriosamente scomparso.
«Lo stemma, che compare su tutti gli atti ufficiali e nel gonfalone del comune – dichiara Sequenzia - nasce esattamente l’11 ottobre del 1999, quando, con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri viene autorizzato l’uso dello stemma realizzato da un araldista, frutto di una ricerca, commissionata nel 1996 dall’amministrazione comunale di allora. Ebbene, l’araldista ha costruito “a tavolino” lo stemma in questione utilizzando alcuni elementi già presenti negli stemmi dei casati nobiliari floridiani, e, in particolare, in quelli dei Perno, dei Bonajuto, dei Bonanno e, infine, dei Migliaccio. In realtà – aggiunge Sequenzia - questo stemma nella realtà storica non è mai esistito. Dalla nascita di Floridia ad oggi non risulta essere stato rinvenuto alcun documento che testimoni l’esistenza e l’uso di tale stemma prima del Decreto di riconoscimento».
La vicenda dello stemma del comune di Floridia parte da molto lontano. Nel 1972 e nel 1978 le amministrazioni comunali di allora commissionarono le ricerche sull’esistenza dello stemma comunale presso gli archivi centrali di Roma, Napoli e Palermo, senza giungere ad alcun risultato. Ci si dovette accontentare del comunissimo stemma raffigurante l’aquila imperiale, usato in molti comuni che, come Floridia, avevano perso la memoria della propria identità storica, sino a giungere, nel 199, all’invenzione di uno stemma di sana pianta. Un falso storico.
«In realtà – conclude Sequenzia – Floridia aveva uno stemma ed era quello dei fondatori del borgo, la famiglia Bonnano, la prima a chiedere, attraverso il Duca Don Lucio Bonanno Colonna la “licentia populandi” il 31 marzo 1627, atto con cui ufficialmente viene fondata Floridia. Lo storico Vittorio Guardo descrive questo stemma nella sua opera. Egli è un testimone oculare. Sino agli anni venti del Novecento – commenta Sequenzia - abbiamo la testimonianza che uno stemma comunale esisteva e che era posto sopra il portone d’ingresso del palazzo municipale. Successivamente, lo stemma viene asportato, non sappiamo per quale motivo, e riposto in un deposito comunale. Poi scompare. L’antico ed autentico stemma rappresentava, nella descrizione che ne fa il Guardo ‘un’aquila ad ali spiegate con una corona ducale che tiene in alto una spada sguainata, un ramoscello d’ulivo e un mazzo di fiori con prevalenza di rose, a richiamare l’amenità del luogo e la dolcezza della natura che lo circonda e, per alcuni, il simbolico nome. Sul petto dell’aquila poggia uno scudo che, diviso in due parti parallele, ci dà il ricordo della sua origine e cioè nella parte superiore una Villa a cui si accede per un viale tra filari di pioppi, e nella parte inferiore un gatto passante in nero che, come sappiamo, è il segno dei Bonanno’».
Ci chiediamo, a distanza di anni, per non perdere la memoria della nostra storia, matrice della nostra identità: dove è finito l’antico stemma? Come mai l’esigenza di inventarne uno nuovo, senza prodigarsi prima di compiere ricerche storiche rigorose per accertare la verità dei fatti?
La storia di Floridia è costellata di misteriose sparizioni di preziosi reperti storici: il quadro della madonna del Giardinello, lo stemma spagnolo ed i leoni della stessa chiesa, le fontane liberty dislocate in alcuni punti del centro urbano. Infine, anche lo stemma comunale.