La protesta del coordinamento
Catania e Siracusa, Circoscrizioni in rivolta dopo la soppressione
Monta la protesta dei presidenti delle Circoscrizioni, abolite dalla nuova legge elettorale della Regione. Il coordinamento dei presidenti, in una nota a firma di Vincenzo Pantano, manifesta tutta la delusione dei Quartieri
"Apprendiamo dagli organi di stampa dell’ennesima mortificazione, umiliazione ai danni dei cittadini del nostro territorio, ai quali, è rimasta solo una cosa certa pagare le tasse a fronte delle quali non si ricevono adeguati servizi . con questo provvedimento gli si sta togliendo anche l’unico strumento di democrazia partecipata consistente nel potersi scegliere i loro rappresentanti locali attraverso il voto , tutto questo nonostante tutti noi presidenti in rappresenta dell’intera cittadinanza abbiamo manifestato la volontà di voler esercitare il nostro mandato gratuitamente in una audizione presso la prima commissione dell’ARS pur di mantenere un organo e oserei dire l’unico a vero servizio dei cittadini, l’unico strumento per i cittadini di poter relazionare con l’amministrazione per cercare di far valere i propri diritti e le proprie rimostranze. Siamo fermamente convinti della necessita di mantenere le circoscrizioni in quanto esse non dovrebbero dipendere dal numero dei cittadini ma dalla vastità del proprio territorio con la relativa densità abitativa infatti basta confrontare Siracusa con Catania per rendersi conto che oltre ad avere un territorio più vasto, ci troviamo a confrontarci con una densità di residenti per ogni kmq. che equivale ad un terzo di quella di Catania con l’ovvia conseguenza di una maggiore difficoltà nell’amministrare un territorio come il nostro, un territorio dove si è privilegiata una espansione edificatoria in orizzontale piuttosto che in verticale pertanto molto dispersivo , impossibile da amministrare senza un organo politico decentrato che garantisca i diritti di tutti . è impensabile ed estremamente dannoso per la democrazia sostituire un organo eletto con un organo nominato, cosa che non accade nelle province ben rappresentate in ambito regionale le quali mantengono le circoscrizioni o municipalità peraltro ben retribuite".