Cade l'aggravante mafiosa
Palermo, chiese il pizzo a un detenuto: condannato Liga, la moglie e la figlia
Cade l'aggravante mafiosa nel processo al presunto boss mafioso Pietro Liga, alla moglie Rosa Costantino e alla figlia Maria, coinvolte nel tentativo di estorsione del padre mentre si trovava in carcere. Il gup Nicola Aiello ha condannato Liga a 4 anni, mentre hanno avuto un anno e dieci mesi ciascuno la moglie e la figlia. Secondo l'accusa, nel carcere Pagliarelli di Palermo - tra agosto a ottobre 2014 - Liga avrebbe chiesto ventimila euro a un detenuto che in alcune intercettazioni lo avrebbe definito "sbirro". Poi lo "sconto" a 2.500 euro, che i parenti del detenuto avrebbero dovuto consegnare alla moglie e alla figlia di Liga, in base alle direttive ricevute durante i colloqui. Nelle scorse udienze, Liga si è difeso per oltre mezz'ora. "Sono due le cose - ha detto - sono un boss o sono pazzo. Se sono un boss, come è possibile che mi servo di mia moglie e di mia figlia per fare le estorsioni? Secondo voi un boss non trova altre persone?".