Per non cancellare la storia rossoblù
"New Modica calcio", ecco perchè è opportuno sposare il progetto
La storia del Modica calcio può continuare. A patto che si mettano da parte egoismi e iniziative estemporanee. In Lega è già registrata la società “New Modica calcio”, frutto del cambio di denominazione della Modicanese, società di Seconda Categoria presieduta da Mommo Carpentieri, pronta a chiedere il ripescaggio in Prima Categoria e a ricominciare un percorso interrotto dalla sciagurata vendita del titolo di Eccellenza della gloriosa società “Modica calcio 1932” alla SSD Ragusa. Una operazione effettuata dalla dirigenza acatese che ha portato il Modica in Promozione al termine di una stagione caratterizzata dalla “estraneità” di una squadra nei confronti di una città che, non troppi anni fa, ha sofferto e si è esaltata per quei colori orgogliosamente condotti fino alla serie C2.
Ma se è vero che per risollevarsi bisogna cadere e respirare la polvere della sconfitta, è anche vero che la risalita va tentata con chi ha respirato quella polvere ed ha, poi, avuto la forza di rimettersi in gioco e di riscattarsi. La “New Modica calcio” è in grado di tentare questa scalata. Alla testa del progetto c’è Mommo Carpentieri, ex attaccante del Modica dal 1988 al 2001, 96 gol in carriera, ex assessore allo Sport alla Provincia regionale di Ragusa e al Comune di Modica. Ricorda con orgoglio l’impegno profuso da amministratore per il Giro d’Italia del 1999: 15 maggio, arrivo a Modica della prima tappa, partita da Agrigento, vincitore Ivan Quaranta. E, ancora, l’impegno per l’impiantistica sportiva nel territorio ibleo, fino al rifacimento del “Vincenzo Barone” dove potrebbe ricominciare a giocare il “New Modica calcio”.
“La mia società – afferma Carpentieri – farà sicuramente la Seconda Categoria, ma sono pronto a chiedere il ripescaggio in Prima e ci sono ottime possibilità di ottenerlo. Si ripartirebbe da qui, con le partite disputate al “Barone”, in un impianto in erba sintetica, con l’intento di ricominciare a portare tifosi allo stadio. Agli “Ultras” rossoblù – che sicuramente cresceranno di numero – questo progetto piace molto e sono pronti a sostenerlo da tifosi. E’ come ricominciare a riscrivere una storia che non può essere cancellata, non fosse altro per chi ha dedicato una intera vita al Modica calcio: per fare solo un nome, lo “Zio Pietro Scollo”, lo storico massaggiatore di una squadra ammirata in tutta la Sicilia, e non solo. La New Modica calcio, inoltre, ha un settore giovanile – circa 200 ragazzi – ereditati dalla Modicanese e questo è un aspetto fondamentale per la vita di una società”.
A fare da contraltare al progetto di Carpentieri, l’iniziativa – sponsorizzata, a quanto sembra dall’amministrazione comunale – di privilegiare, invece, l’ipotesi Frigintini: la squadra della frazione modicana, che milita in Prima Categoria, diventerebbe quella destinata a rappresentare la città. Una ipotesi che appare, tuttavia, quantomeno “originale”. A meno che non si voglia stravolgere la storia, senza nulla togliere al Frigintini e alla sua dirigenza che, invece, dovrebbe fare in modo di assecondare il progetto New Modica calcio mettendo a disposizione risorse e passione. Mai come in questo momento, se si vuole riportare il calcio che conta a Modica, c’è bisogno di unità di intenti, di collaborazione e di competenze. Potrebbe essere l’occasione per affrancarsi dagli errori che hanno portato alla vendita del titolo di Eccellenza del Modica calcio al Ragusa nella colpevole indifferenza di chi ha assistito passivamente ad un vero e proprio scempio sportivo. Senza fare nulla. O facendo finta di non sapere nulla e di non conoscere la storia di una gloriosa società dai colori rossoblù.