Coinvolto anche il Capo di Stato Maggiore della Marina
L'autorità portuale di Augusta nell' inchiesta sul petrolio in Basilicata
Ci sarebbe coinvolta anche l'autorità portuale di Augusta nell'inchiesta della Procura della repubblica di Potenza, sull'affare dei rifiuti in Basilicata. Una vicenda che ha provocato un terremoto nel governo Renzi con le dimissioni della ministra Federica Guidi, intercettata mentre parla con il suo compagno, l'imprenditore augustano, Gianluca Gemelli, accusato dai pm di corruzione e millantato credito. Non si conosce a quale titolo la Port Autority è coinvolta nell'affare dei Gianluca Gemelli, compagno dell'ex Ministro dello Sviluppo economico, ha chiesto alla Procura della Repubblica di Potenza di essere ascoltato nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata. Secondo quanto si è appreso, la richiesta è stata fatta da Gemelli attraverso il suo avvocato, Paolo Carbone.
Intanto il capo di Stato maggiore della Marina, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, è indagato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze e per concorso in abuso d'ufficio in un filone siciliano dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata. La notizia (pubblicata stamani anche dall'edizione Basilicata de "Il Quotidiano del Sud") ha trovato conferme in ambienti giudiziari. Secondo quanto si è appreso, De Giorgi è indagato nell'ambito di accertamenti sull'attività dell'Autorità portuale di Augusta insieme a Gianluca Gemelli, compagno dell'ex ministra Federica Guidi, al dirigente della Total, Giuseppe Cobianchi, all'ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza), Rosaria Vicino, all'imprenditore Pasquale Criscuolo, a Nicola Colicchi, collaboratore della Camera di Commercio di Roma, e al presidente del Collegio dei Revisori dei conti della stessa Camera di Commercio, Valter Pastena (ex direttore generale della Ragioneria di Stato). Negli scorsi mesi, agli indagati è stato notificato un avviso di proroga delle indagini preliminari. Immediata la replica di De Giorgi: "In merito a quanto riportato questa mattina dagli organi di stampa, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare precisa quanto segue: "Non conosco sulla base di quali fatti il mio nome venga associato a questa vicenda. La cosa mi sorprende e mi amareggia, e tutelerò la mia reputazione nelle sedi opportune".