Estorsioni
Palermo, smantellato gruppo che operava nel rione Noce: 4 arresti
E' stata chiamata "Family Crimes" l'operazione condotta dalla Polizia a Palermo con la quale è stata smantellata una cellula di estortori legati a "Cosa Nostra" che operava nel quartiere "Noce". Gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip su richiesta della Dda di Palermo. L'accusa è di estorsione e tentata estorsione, aggravati dall'aver favorito l'organizzazione criminale "Cosa Nostra". L'indagine ha preso il via dal pedinamento di uno degli arrestati che ha consentito di accertare una significativa e diversificata azione estorsiva. Si tratta di Giuseppe Vallecchia, 37 anni, attivo nel quartiere Noce, che ha fatto emergere il ruolo della cognata, Loredana D'Amico, 36 anni, di Tommaso Cospolici, 39 anni, e soprattutto di Fabio Chiovaro, 43 anni, gia' in carcere, marito della D'Amico, ritenuto capo carismatico dello storico mandamento della Noce. L'indagine e' partita dalla denuncia di una vittima, zio del capomafia, che accusava Chiovaro e la moglie di avergli estorto la somma di 4000 euro che, a suo dire, in precedenza gli era stata dagli stessi regalata, salvo poi chiederla indietro esercitando pressioni e intimidazioni. Chiovaro, seppur recluso in quel periodo, attraverso le comunicazioni veicolate dalla moglie, aveva impartito ordini a Vallecchia, affinche' si attivasse per recuperare il denaro. Inoltre, dalle intercettazioni e' emersa la responsabilita' degli arrestati in un altro episodio estorsivo: il boss, sempre attraverso la coniuge, ha ordinato al cognato di intimidire un'altra persona affinche' restituisse alla D'Amico un quadro vendutogli per 1000 euro.
L'anziano zio di Fabio Chiovaro, boss in carcere con l'accusa di estorsione, aveva ricevuto 4 mila euro. Secondo il pensionato era un regalo. Non era dello stesso avviso il clan della Noce che pretendeva indietro la somma. E l'ordine di intimidire l'uomo e chiedere la restituzione della somma sarebbe arrivato direttamente dal carcere. Durante i colloqui tra Fabio Chiovaro e la moglie Loredana D'Amico sarebbero stati intercettati gli ordini del boss. E' quanto emerge dall'operazione "Family crimes" della polizia di Stato che ha portato all'arresto di quattro persone con l'accusa di estorsione e tentata estorsione aggravata. Oltre a un nuovo ordine di custodia cautelare notificato in carcere a Chiovaro in manette sono finiti la moglie Loredana D'Amico, 36 anni, Giuseppe Vallecchia 37 anni e Tommaso Cospolici, di 39 anni. E' stato lo stesso zio del boss a presentarsi alla Squadra mobile di Palermo per denunciare le continue richieste di denaro. L'indagine è stata coordinata dal Procuratore Aggiunto Vittorio Teresi e dai Sostituti Procuratori Francesco Del Bene, Amelia Luise, Annamaria Picozzi, Gianluca De Leo e Roberto Tartaglia. Nel corso dell'inchiesta, grazie alle intercettazioni, è stata ricostruita una seconda estorsione ai danni di un uomo che avrebbe dovuto restituire alla famiglia un quadro venduto per mille euro. Anche in questo caso l'ordine dato alla moglie era stato eseguito da Giuseppe Vallecchia spalleggiato da Tommaso Cospolici.