La Regione perde 340 milioni di euro, scatta l'ispezione di Schifani
Soldi già stanziati per la Sicilia, ma mai utilizzati. Secondo alcune stime sarebbero quasi 340 milioni di euro, ma ora il presidente della Regione, Renato Schifani, ha avviato una vera e propria stretta per evitare che sprechi del genere non avvengano più in futuro. A riportarlo è un articolo pubblicato su BlogSicilia, che parla di una sorta di "ispezione" dello stesso governatore sui conti. Secondo il sito, i progetti che non si potranno più realizzare, a meno di non reperire altre risorse, sono 79: 45 quelli per i quali occorreva presentare gli impegni di spesa entro il 31 dicembre 2022; 34 quelli che sono scaduti il 31 dicembre 2023. La regione è responsabile di una quota pari a 104 milioni di questi 338. Per verificare la situazione e l'eventualità di un recupero è stato disposto un accertamento ispettivo urgente per verificare "le ragioni che hanno determinato la mancata assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2022 e il conseguente definanziamento di 45 interventi a valere sul Fsc 2014-20, per un importo di 102 milioni di euro". La decisione è stata presa dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dando mandato al segretario generale della Regione, in collaborazione con l'avvocato generale e il dirigente generale del dipartimento della Programmazione. Secondo BlogSicilia la cifra complessiva dei fondi europei persi dalla Sicilia è ancora più allarmante se si considerano anche i progetti destinati alle città metropolitane, tra cui 13 a Palermo.
Il totale dei definanziamenti sale infatti a 338 milioni di euro, includendo interventi cruciali per la sicurezza e le infrastrutture dell'isola, come il consolidamento della diga Disueri (20 milioni di euro), il Polo scolastico nell'area sud di Palermo (31 milioni di euro) e lo svincolo autostradale di Alì Terme, in provincia di Messina (42 milioni di euro). La provincia di Messina, in particolare, è stata duramente colpita, con una perdita complessiva di 130 milioni di euro di investimenti. Resta da chiarire se parte di questi fondi potrà essere riprogrammata. I
fondi che vanno persi per sempre per Palermo sarebbero serviti al completamento del restauro del teatro Massimo di Palermo (cinque progetti per oltre sedici milioni di euro); sempre a Palermo 21 milioni per la costruzione di due poli scolastici e altri 3 milioni per l'asilo nido di Brancaccio; quasi 6 milioni e mezzo fra realizzazione di piste ciclabili, recupero dei padiglioni dei Cantieri Culturali alla Zisa e opere per quasi 1 milione (955mila euro) per la copertura del canale Boccadifalco.