La protesta contro gli esuberi
La vertenza Almaviva: doppio sit-in a Palermo per salvare l'occupazione
Prosegue la protesta dei lavoratori Almaviva a Palermo. Dopo Enel e Telecom, doppio sit-in stamani davanti Palazzo Gamma, sede della committente Wind, e sotto la sede dell'azienda in via Cordova. Dai lavoratori l'appello all'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice perché "la vertenza ha una connotazione morale oltre che sociale". I sindacati annunciano diverse iniziative di protesta in questi giorni, che precedono l'incontro, in programma il 31 marzo a Roma, tra l'assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello e l'azienda. Il primo aprile, invece, l'azienda ha convocato le parti sociali nella capitale e sul tappeto ci sono le procedure di mobilità avviate. A rischio a Palermo sono 1.670 lavoratori. Per il segretario Cisl Palermo Trapani Daniela De Luca "non possiamo tollerare la perdita di un solo posto di lavoro, è una vertenza cruciale per il territorio. Palermo ha già pagato l'altissimo costo dell'abbandono di grandi aziende. Le istituzioni a tutti i livelli - dice - facciano il possibile per salvaguardare questi lavoratori e le loro famiglie che vivono giorni di disperazione, mettendo in campo sin da subito le iniziative discusse al primo incontro del tavolo avviato al Mise sulla crisi dei call center". Secondo il segretario Cisl Sicilia Mimmo Milazzo "i call center rappresentano l'unica vera grande industria in Sicilia. La situazione è drammatica, non è concepibile che governi regionale e nazionale di fronte a questa situazione che rischia di mettere sul lastrico 3mila famiglie in tutto il Paese (licenziamenti pure a Roma e Napoli) non intervengano concretamente e in modo risolutivo per garantire il lavoro". "Chiediamo - conclude Milazzo - un intervento straordinario dal governo centrale affinché Almaviva assuma la valenza di grande vertenza nazionale quale è, per garantire un reddito ai lavoratori e le commesse sul territorio".