Operazione dei carabinieri della Procura
Donne di Noto adescavano in chat i clienti: narcotizzati e rapinati
Adescavano uomini su internet e al loro primo e unico incontro li narcotizzavano e li rapinavano di tutto. Tre donne, collaborate nei loro disegni criminosi, da due uomini avevano messo su un’attività che dava i suoi frutti e che, proprio per questo, avevano organizzato in maniera quasi scientifica in ogni suo momento: dalla scelta delle vittime, alle tecniche utilizzate per irretirli e per finire alle modalità seguite per rapinarli. Per questo motivo sono state arrestate con l’accusa di rapina aggravata e continuata, dai Carabinieri della Sezione di P.G. della Procura della Repubblica di Siracusa, due donne e un loro complice: Giuseppina Pirruccio, 52 anni di Noto, rinchiusa nel carcere di Piazza Lanza a Catania, R.C. 47anni, di Noto, posta ai domiciliari e Andrea Piazzese, 27 anni, di Noto, ristretto a Cavadonna. Un’altra donna, C. S. 29 anni, originaria della provincia di Ragusa, è stata denunciata a piede libero e un quinto complice Maurizio Pomillo, di 26 anni, è stato sottoposto all’obbligo di firma. Tra di loro stretti vincoli di parentela: Giuseppina Pirruccio è la madre di Pomillo e R.C. è la madre di Andrea Piazzese. Le indagini partono nel 2014 a seguito della denuncia presentata da una delle vittime, un uomo originario del Catanese che, a causa del narcotico che gli era stato somministrato in una birra, tornando a casa in macchina, è andato a sbattere contro altre 5 auto, tamponandole. Da qui sono partiti pedinamenti, osservazioni e intercettazioni, oltre al gran lavoro del Nit, il Nucleo Investigativo Telematico, effettuato sulla rete. Secondo la ricostruzione fornita oggi dalla Procura la mente dell’attività era Giuseppina Pirruccio, R.C. operava sui social, come il sito di incontri Badoo ma anche Facebook, alla ricerca delle vittime con caratteristiche ben precise: uomini di mezza età con disponibilità di denaro. Una volta individuati, venivano contattati, irretiti con lusinghe e tenuti sul filo per settimane. Poi veniva programmato l’incontro al quale veniva preannunciata la presenza di un fantomatico nipote, almeno nel momento iniziale, facendo chiaramente capire che ci sarebbe stato il classico dopo cena a due. Gli incontri sono avvenuti a Noto nei pressi della Villa Comunale e ad Avola, vicino ad una paninoteca. L’incontro iniziava e finiva con una birra, nel quale il complice, in 6 occasioni è stato un uomo e in due occasioni una donna, versava un potente narcotico che addormentava nel giro di 30 secondi la vittima. A questo punto veniva derubata di tutto: orologio, collane, anelli, telefono cellulare e contanti e veniva abbandonato nella sua macchina fino a quando, passato l’effetto del sonnifero, l’uomo si svegliava e si accorgeva di essere stato “ripulito”. Tutte le vittime hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso proprio a causa degli effetti del farmaco ipnotico. Gli episodi contestati sono finora 8 e tutte le vittime hanno collaborato per la risoluzione dell’indagine. Ma è chiaro che il giro dei contatti del gruppo sia stato più ampio: durante le perquisizioni in casa degli arrestati, i Carabinieri hanno sequestrato una agenda e un personal computer dai quali sono stati estrapolati una settantina di appunti associati ad altrettanti utenti riportanti per ognuno di essi il profilo username “badoo”, il relativo contatto telefonico, la sua presunta età e il luogo di residenza. Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano e dal Sostituto Davide Lucignani e le ordinanze sono state firmate dal gip Giuseppe Tripi. L’attività prosegue per identificare queste persone, potenziali vittime, per risalire ai ricettatori degli oggetti preziosi rapinati e anche per ricostruire la provenienza del farmaco ipnotico, che di solito viene prescritto in gravi casi di insonnia.
(nella foto la conferenza stampa in Procura, nel riquadro le due persone finite in carcere: Giuseppina Pirruccio e Andrea Piazzese)