Lanciato un appello alle istituzioni
Ragusa, i 150 lavoratori del Consorzio di bonifica da 6 mesi senza stipendi
I 150 dipendenti del Consorzio di Bonifica numero 8 di Ragusa sono senza stipendi da sei mesi. “Non riusciamo a far fronte alle minime ed essenziali esigenze delle nostre famiglie”, scrivono in un appello lanciato alle istituzioni nazionali e regionali, ai sindacati e alle Diocesi di Noto e Ragusa. Non solo. Denunciano anche una “irresponsabile campagna denigratoria cui sono quotidianamente sottoposti sugli organi di stampa anche per effetto di iniziative sindacali della Flai Cgil di cui non si vedono le ragioni e non si percepiscono le finalità salvo a pensare a campagne demagogico/politiche che nulla hanno a che vedere con il nostro Consorzio. Dalla stampa emerge che ci si interroga su “cosa succede al Consorzio di bonifica di Ragusa”? “Noi ci lavoriamo ogni giorno ed ogni giorno ci confrontiamo con l’utenza, con la voglia di rendere sempre più efficienti, efficaci ed economici i servizi alle aziende agricole, le vere destinatarie delle attività consortili, succede allora che ci avrebbe fatto enorme piacere leggere sulla stampa del ruolo fondamentale che tale Ente svolge nel territorio, dei servizi resi all’agricoltura, alla zootecnia. Ci avrebbe fatto piacere leggere degli sforzi quotidiani del personale dipendente che nonostante il mancato pagamento degli stipendi e la difficoltà di pagare la benzina per raggiungere il proprio posto di lavoro continua a prestare la propria opera con un senso di responsabilità che senza apparire presuntuosi od arroganti non è dato riscontrare in altre amministrazioni. Non accettiamo lezioni di moralità da chi, improvvisamente, dopo decenni di condivisione sindacale con la triplice di tutte le scelte del consorzio vuole oggi fare passare un messaggio mediatico di sfascio dell’istituto consortile”. I dipendenti del Consorzio lamentano una “politica del fango” che serve soltanto a creare polveroni. “Gli atti che il Consorzio adotta – affermano - o sono legittimi o sono illegittimi e se vengono ritenuti illegittimi bisogna avere il coraggio di impugnarli avanti le autorità competenti. Se sono ritenuti illeciti allora vanno presentate le denunce penali firmandole ed assumendosene le responsabilità fino in fondo”.
“Vogliamo essere pagati per il lavoro fatto – concludono i dipendenti – e vogliamo che ci venga restituita la serenità e la dignità di lavoratori. Siamo fortemente preoccupati dell'attuale inadeguatezza della politica regionale che porta in sé la conseguenza e la preoccupazione di una mancata garanzia di futuro per i nostri enti, per i nostri posti di lavoro, per le nostre spettanze”. I dipendenti chiedono, infine, che si organizzi, al più presto, un'assemblea plenaria dei lavoratori e degli stati generali della Provincia di Ragusa per affrontare, con senso di responsabilità, non tanto cosa succede al Consorzio 8 di Ragusa ma “quale futuro per il Consorzio 8 di Ragusa e per i suoi lavoratori”?