Palermo
Torna la paura cinghiali nelle Madonie, l'abbattimento è "questione di pochi giorni"
Quello dei cinghiali è ancora un grosso problema per le Madonie: il piano per l'abbattimento degli esemplari selvatici sarebbe già pronto ma non ancora attuato. L'ultima parola spetta all'Ispra (Istituto per la protezione e la ricerca ambientale) nonostante l'Ente Parco abbia già stilato il programma delle attività da svolgere.
«È questione di pochi giorni. Gli interventi partiranno entro la fine del mese», ha affermato Salvatore Gufo, dirigente del servizio Gestione faunistica dell’assessorato regionale dell’Agricoltura. In seguito alla morte di Salvatore Rinaudo, ucciso dai cinghiali a 76 anni, due mesi fa, sulle Madonie, per gli abitanti del luogo è tornata la paura. L’11 agosto era stata approvata all’Ars la legge che ha dato il via libera agli abbattimenti selettivi per il contenimento della specie. Arrivato l’ok del legislatore, al Parco delle Madonie è stato stilato un piano per il controllo della specie. «La norma approvata è per noi un passo in avanti - spiega il presidente del Parco, Angelo Pizzuto – che ci ha permesso finalmente di mettere in sicurezza la zona e i suoi abitanti». Il piano, valido solo all’interno del territorio madonita, prevede l’uccisione sul luogo dei suidi, per lo più esemplari nati dall’incrocio fra cinghiali e maiali selvatici, che verranno abbattuti da personale qualificato previsto dalla legge: forestali, guardie venatorie provinciali, guardiaparco e i proprietari dei fondi privati.