Il Borgo di Palazzolo, Miccichè: di cattivo gusto le parole di Daverio
"Da uomo di cultura qual è, sono certo che non nutre alcun tipo di preconcetto nei confronti di noi siciliani, ma rimangono di cattivo gusto alcune sue recenti affermazioni: come si fa paragonare un cannolo a un fucile a canne mozze?". Lo scrive il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, che ha inviato una lettera aperta a Philippe Daverio, invitandolo a visitare Palazzo dei Normanni dopo la polemica sull'assegnazione del titolo di "Borgo dei borghi" che ha visto prevalere Bobbio (di cui Daverio è cittadino onorario) su Palazzolo Acreide. "Lei stesso ha esaltato - prosegue Miccichè - l'essenza della nostra terra, citando uno dei brani più conosciuti di Goethe: 'L'Italia senza la Sicilia non lascia nessuna immagine nell'anima. Qui sta la chiave di tutto'. Adesso, invece, ci definisce terroni solo perché è stato contestato il suo voto a favore di Bobbio per l'edizione annuale del Borgo dei borghi. Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che dal Comune di Bobbio le è stato conferita la cittadinanza onoraria. Probabilmente, un conflitto d'interesse c'è stato e a tal proposito probabilmente sarebbe stato opportuno non partecipare al voto o declinare l'invito a far parte della giuria". "Lei rivendica il diritto costituzionale ad avere un'opinione diversa. Ci mancherebbe altro. Ma la Costituzione garantisce anche il diritto alla critica. Se lei ammettesse di avere sbagliato, piuttosto che lanciarsi in contumelie contro noi siciliani, dimostrerebbe il suo spessore umano e culturale", conclude Miccichè.