Basket donne, la rivincita di Ragusa: espugnato il parquet delle Orange di Schio
Ragusa pareggia i conti con Schio dopo la sconfitta di Supercoppa della scorsa settimana e lo fa anche con gli interessi in campionato, battendo a domicilio le Orange ed infliggendo un passivo anche pesante al Palaromare, il cui tabellone luminoso alla fine dell’incontro segna 52-70 in favore delle biancoverdi. Match sempre giocato all’insegna dell’equilibrio e deciso soltanto negli ultimi minuti quando Ragusa, che si presentava con Giuditta Nicolodi a referto solo per onor di firma per un fastidio alla schiena, dilaga letteralmente e resta a punteggio pieno in classifica dopo le prime tre partite della stagione regolare insieme alla Reyer Venezia e a San Martino di Lupari. Quattro le giocatrici ragusane che al termine dei quaranta minuti vanno in doppia cifra: Ibekwe 17, Hamby 11, Walker 13 e Romeo 15 di cui le prime due anche in doppia doppia per punti segnati e rimbalzi. Dopo queste prime tre partite la squadra di coach Recupido è quella che ha la miglior difesa, avendo subito meno canestri di tutte (174), a testimonianza di un vero e proprio marchio di fabbrica che la formazione iblea vuole e deve avere da qui in avanti.
“Una partita giocata con tanta intensità, cuore e sofferenza – dice coach Gianni Recupido - una buona prestazione ma ancora ci sono molti momenti in cui non abbiamo fluidità. A questi abbiamo sopperito con tanta energia e voglia di portare a casa questa partita. Complimenti alle ragazze per lo sforzo. Adesso, quello che noi dobbiamo comprendere, è che abbiamo grandi margini di miglioramento: dobbiamo lavorare per migliorare e se noi cominciamo a giocare di squadra e difendere forte diventiamo molto pericolosi, se non lo riusciamo a fare allora facciamo fatica. Sono contento e fiducioso perché questa vittoria ci dà fiducia e ci dà la possibilità di lavorare meglio, non dobbiamo mollare di un centimetro perché appena molliamo facciamo fatica perché il nostro basket per essere efficace ha bisogno di sforzo, quindi dobbiamo sempre restare sul pezzo e spingere a tavoletta”.