La Guardia costiera italiana salva 180 migranti in acque Sar maltesi
Un barcone stracarico "in precarie condizioni di galleggiabilità" a 35 miglia da Lampedusa, acque sar maltesi, è stato soccorso in mattinata da motovedette italiane di Guardia costiera e Guardia finanza, che hanno preso a bordo i circa 180 migranti e si sono dirette verso La Valletta. Ma dalle autorità dell'isola non è ancora arrivata l'indicazione del 'pos', il porto sicuro di sbarco. Ed è di nuovo braccio di ferro tra Italia a Malta a pochi giorni dal vertice ospitato proprio a La Valletta che avrebbe dovuto segnare una svolta verso una condivisione dell'accoglienza in Europa. Intanto, la Commissione europea, come avvenuto in tanti casi precedenti, coordinerà gli sforzi degli Stati che si faranno avanti per accogliere una quota dei 176 migranti salvati dalla Ocean Viking in arrivo domani mattina alle 8 a Taranto. E sale la polemica politica. A Matteo Salvini che parla di invasione, replica il premier Giuseppe Conte: "in 14 mesi di Salvini al Viminale, non c'è stato un solo atto concreto per fermare e gestire i flussi migratori. E' stato un bluff che ora si sta piano piano disvelando". E' arrivata all'alba - ricostruisce la Guardia costiera - con la chiamata da un telefono satellitare ed il successivo avvistamento da parte di un mezzo aereo di EunavforMed, la segnalazione alla Centrale Operativa di Roma della presenza di un barcone in difficoltà in area sar maltese. La Centrale ha subito informato l'autorità dell'isola che, assumendo il coordinamento dell'operazione di ricerca e soccorso, ha richiesto la collaborazione all'Italia, che ha inviato sul posto due motovedette della Guardia Costiera e una della Guardia di Finanza. Le tre motovedette hanno raggiunto il barcone, trasbordato i migranti e si sono dirette verso La Valletta in attesa dell'individuazione del 'Pos' (place of safety) "da parte delle competenti autorità maltesi". L'indicazione non c'è però ancora stata. I 176 soccorsi dalla Ocean Viking (tra di loro 4 donne incinte e 33 minori, di cui 23 non accompagnati) sbarcheranno invece domani mattina alle 8 a Taranto, saranno quindi trasferiti all'hotspot per le operazioni di identificazione e successivamente smistati in altri centri. In tanti, informa Msf, presentano sintomi da inalazione di carburante e diversi hanno ferite subite nei campi di detenzione in Libia. Attaccano Lega e Fratelli d'Italia, che parlano di "accordi di Malta-bluff" e accusano il premier Conte di "voler trasformare Taranto nella nuova Lampedusa". In mancanza del meccanismo europeo di distribuzione automatica per quote dei migranti salvati dalle navi umanitarie, continua il metodo del "caso per caso" sull'accoglienza, con richiesta a Bruxelles di trovare i Paesi volontari disposti a farsi carico di una parte dei soccorsi. Novità, infine, sul caso del barcone naufragato lo scorso 7 ottobre a poche miglia da Lampedusa. E' stato individuato ad una sessantina di metri di profondità ed i sommozzatori della Guardia Costiera - che con un robot subacqueo da giorni perlustravano la zona - hanno visto almeno 12 corpi, tra cui una giovane donna e un piccolo bimbo. I prossimi giorni saranno effettuate le operazioni di recupero. E' possibile vi siano anche altri cadaveri nelle vicinanze del barcone.