Strage di migranti a Lampedusa, 4 morti accertati e una ventina di dispersi
Un naufragio è avvenuto in nottata a un miglio dalle coste di Lampedusa. Sul posto stanno operando le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, che hanno recuperato fino ad ora i cadaveri di due donne e 22 superstiti - tra i quali donne e bambini -, che sono stati già trasferiti in porto. All' appello mancherebbero almeno 25 migranti che potrebbero essere stati inghiottiti dal mare in tempesta. Altri due cadaveri sono stati avvistati.
C'erano, infatti, una cinquantina di migranti a bordo del barchino che è naufragato nell'isola delle Pelagie.
Secondo una prima ricostruzione, quando sono arrivate le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza per procedere al trasbordo, i migranti si sono spostati tutti da un lato e, complice il mare mosso, hanno fatto ribaltare l'imbarcazione.
Nelle operazioni di soccorso sono impegnati, oltre alle unità navali della Guardia costiera e della Guardia di finanza, anche un elicottero delle Fiamme gialle che sta sorvolando la zona del disastro, a meno di un miglio dalla costa. I cadaveri delle due donne sono stati sbarcati sul molo Favaloro alle 4,30 da una motovedetta della Capitaneria di porto. Alle 4,55 altre due motovedette della Guardia di finanza sono rientrate in porto con i 22 superstiti. Le condizioni meteo nel Canale di Sicilia sono in netto peggioramento e le previsioni per i prossimi giorni sono proibitive.
Attualmente sono in corso le ricerche dei dispersi con l’impiego di unità aeronavali della Guardia Costiera e con una motovedetta della Guardia di Finanza.
Ci sarebbe anche 8 bambini tra i dispersi nel naufragio avvenuto davanti a Lampedusa. Secondo quanto si apprende, lo hanno raccontato i sopravvissuti agli uomini della Guardia costiera e della Gdf che li hanno soccorsi. In bordo del barchino in legno c'erano in maggioranza tunisini e subsahariani.
Il naufragio della notte scorsa a Lampedusa è avvenuto poco dopo la manifestazione che si è svolta sull'isola giovedì scorso per ricordare le 366 vittime della strage del 3 ottobre del 2013, avvenuta anche in quel caso a un miglio dalla costa. Una delle tragedie del mare più gravi del Mediterraneo. Una folla di cittadini, rappresentanti di associazioni, forze istituzioni, ma soprattutto circa 500 studenti provenienti da scuole ed istituti italiani ed europei aveva dato vita a un corteo che dopo avere attraversato le strade del paese si era concluso davanti alla Porta d'Europa. Subito dopo una cerimonia di commemorazione si era svolta in mare, sul luogo del disastro, alla presenza di alcuni superstiti del naufragio. Manifestazioni analoghe si erano svolte in altre 29 città europee, nell'ambito del progetto "Snapshots from the Borders" del quale il Comune di Lampedusa è capofila.