La crisi del petrolio, i ribelli minacciano altri attacchi: Iran e Iraq respingono accuse Usa
Gli insorti yemeniti Huthi, ritenuti vicini all'Iran, che hanno rivendicato gli attacchi alle installazioni petrolifere saudite di sabato scorso, avvertono le compagnie petrolifere straniere e i loro dipendenti di "stare lontani dalle raffinerie di Abqaiq e Khurais", affermando che tali obiettivi sono ancora nel loro mirino. La perdita di produzione per l'attacco agli impianti in Arabia Saudita, è stato calcolato, rappresenta il più grande danno causato da un singolo evento per i mercati petroliferi. E mentre Teheran e Baghdad smentiscono le ipotesi americane circa un loro ruolo negli attacchi, le Borse europee risentono della crisi e restano nell'incertezza, mentre il petrolio, dopo i rialzi record segnati nella notte, riduce la corsa.