Rapine nella zona di Acireale, preso un commando: cinque arresti
Carabinieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip, nei confronti di cinque persone indagate dalla locale Procura distrettuale per rapina aggravata in concorso e ricettazione. Secondo l'accusa gli arrestati fanno parte di un commando 'seriale' che, tra il maggio e il luglio 2018, ha perpetrato una serie di assalti a istituti di credito ed esercizi commerciali nella zona dell'Acese. Il gruppo aveva un modus operandi che seguiva una connotazione ben definita che prevedeva l'utilizzo di armi da fuoco, il volto travisato e una particolare efferatezza nell'esecuzione delle azioni criminali.
Sono cinque le persone arrestate stamane dai carabinieri su disposizione della Procura di Catania perché ritenute componenti di una banda di rapinatori che avrebbero compiuto nell'arco di poche settimane sei rapine, una delle quali tentata, ad uffici postali, farmacie, distributori di benzina e supermercati ad Acireale, Aci Catena, Viagrande e San Giovanni La Punta. L'operazione è stata denominata 'Ghibli'. Ad uno degli indagati il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere. Gli arrestati sono Giuseppe Rosario Marino, di 37 anni - già detenuto nel carcere di Piazza Lanza, Davide Copercini, di 34, Letterio Danilo Cannavò, di 35, Giuseppe Cannavò, di 24, Giuseppe Sebastiano Pagano, di 42. L'operazione scaturisce da una indagine condotta dai carabinieri di Acireale tra il maggio e il luglio del 2018. Secondo quanto accertato la banda, dopo sopralluoghi per vagliare obiettivo e le vie di fuga, rubava le autovetture con cui effettuare le rapine, che venivano abbandonate dopo le rapine. Ben definiti erano i ruoli all'interno della banda: chi si occupava di rubare le auto, chi effettuava i sopralluoghi, chi faceva da palo, chi guidava i mezzi e chi materialmente faceva irruzione - sempre travisato da passamontagna o da casco integrale da motociclista all'interno degli esercizi commerciali. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza a disposizione dell'autorità giudiziaria.