Eni, sindacati sollecitano conferenza Stato - Regioni su Gela
"La vicenda delle piattaforme Argo e Cassiopea rappresenta l'emblema della disattenzione dello Stato sul tema del rilancio dell'apparato industriale in Sicilia. In questo caso manca la proroga della Valutazione di impatto ambientale. Fatto è che a quasi 5 anni dall'accordo sulla riconversione e il rilancio del'area industriale di Gela, i progetti non decollano e questo è inaccettabile". Lo dicono in nota congiunta i segretari di Cgil, Cisl e Uil Sicilia Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone che chiedono di "indire al più presto una conferenza di servizi Stato - Regione presso il Mise per puntualizzare le responsabilità di ogni soggetto in campo e rimuovere gli ostacoli all'attuazione dell'accordo del 6 novembre 2014, evitando l'alibi della crisi di governo relativamente a un problema complessivamente irrisolto da troppo tempo". I segretari di Cgil, Cisl e Uil sostengono che "la latitanza dello Stato, azionista dell'Eni, nella vicenda non è ammissibile. Ma anche la Regione - aggiungono - deve ricercare ed esprimere indirizzi univoci, evitando difformità nei pareri che possono costituire un alibi al comportamento dilatorio degli altri soggetti e al mancato decollo degli investimenti". Mannino, Cappuccio e Barone sottolineano dunque che " visto il groviglio in cui ci si trova, la conferenza di servizi diventa dunque urgente, per dare risposte al territorio, ai lavoratori e credibilità a un'azione istituzionale per il rilancio delle attività produttive in Sicilia. Se la situazione non si sblocca, a partire proprio dalla questione del gas, che rappresenta una tranche importante del piano concordato - concludono - si rischia di perdere gli investimenti con grande danno per l'area e per i lavoratori".