Avola, essere figlia del boss non è reato: Desirè Crapula riapre 'il Fiorista'
Essere figlia di un capomafia non significa che la stessa è un'affiliata alla cosca, allorchè incensurata e senza avere mai avuto guai con la giustizia. E' quanto hanno stabilito i giudici del Tar nei confronti di Deesirè Crapula, figlia del boss di Avola, Michele che sta scontando il carcere nell'ambito dell'inchiesta Nemesi e di Roberta Di Maria, compagna di Cristian Crapula e nuora del capomafia, titolare del chiosco - bar Waikiki. Desirè Crapula, difesa dall'avvocato Nino Campisi, ha potuto riaprire il suo negozio di fiori, 'il Fiorista'. Era stato lo scorso anno il prefetto Giuseppe Castaldo a firmare l'interdittiva antimafia, comunicando a Comune e Regione il provvedimento al fine di ritirare le licenze. Di parere opposto i giudici del tribunale amministrativo. Stesso provvedimento del Tar pure per il Waikiki.