Modica, tanti amici e gente di teatro per l'ultimo saluto a Giorgio Sparacino
C'erano tanti amici e, soprattutto, gente di teatro nella chiesa di San Luca, a Modica, per l'ultimo saluto all'attore e regista Giorgio Sparacino, deceduto martedì per un infarto. C'erano, tra gli altri, Carmela Calleo e Miko Magistro del Teatro Stabile di Catania; rappresentanti della Compagnia del Piccolo Teatro di Modica e di altri gruppi teatrali del territorio ibleo. Anche il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, ha voluto essere presente al rito funebre, a testimoniare l'omaggio della città ad un uomo di cultura, da quasi 50 anni impegnato nel teatro e, per un breve ma intenso periodo, anche nella vita pubblica modicana come assessore alla cultura della prima giunta guidata dal sindaco Carmelo Ruta. A celebrare la santa messa, padre Giorgio Mallia che, nell'omelia, ha ricordato l'impegno dell'attore e regista modicano per trasmettere la passione verso il teatro ad un numero sempre maggiore di giovani. Un impegno al quale Sparacino non si è mai sottratto, mettendo a disposizione delle nuove generazioni la sua grande esperienza.
E' stato, quindi, Enzo Ruta, presidente del gruppo teatrale "Controscena", a tracciare il ritratto artistico di Giorgio Sparacino: dalla nascita degli "Amici del teatro", al "Gruppo Teatro Emmeuno", al "Teatro del Vicolo", fino all'ultima esperienza con il gruppo teatrale "Utopia". Sempre con una grande e ammirevole professionalità. Modica - e non solo - perde un uomo di cultura che si è sempre speso per il territorio siciliano.
Per ricordare Giorgio Sparacino, il centro studi Feliciano Rossitto e l'associazione teatro Utopia di Ragusa hanno diffuso una nota.
"Gli amici del Centro Studi Feliciano Rossitto e dell’Associazione Teatro Utopia esprimono il loro dolore per l’improvvisa scomparsa di Giorgio Sparacino che è stato per tanto tempo uno dei più eminenti intellettuali impegnati nella vita culturale del Feliciano Rossitto, fondatore e presidente del Teatro Utopia. La morte di Giorgio Sparacino è una grave perdita per la cultura, per l’arte, per il teatro in questa parte dell’Europa.
A Giorgio Sparacino si deve la pubblicazione da parte del Centro Studi Feliciano Rossitto dell’opera di Vann’Antò, “Il dialetto del mio paese”, tratta dal Corso di Storia delle Tradizioni Popolari tenuto nell’anno accademico 1944-45 all’Università di Messina; la cura e la presentazione degli Atti del Convegno di Studi, promosso dal Centro Studi F. Rossitto, su Giovanni Occhipinti, che si svolse il 27 e 28 marzo 2006 nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria dell’Università di Ragusa. Giorgio Sparacino, in collaborazione con Paolo Nifosì, ha curato la pubblicazione del volume “Piero Guccione”, che ha raccolto gli scritti di quanti si sono occupati dell’opera del grande artista. Ha dato un importante contributo alla organizzazione del Convegno Internazionale di Studi su “Camarina 2600 anni dopo la fondazione”, promosso dal Centro Studi con la collaborazione di Paola Pelagatti, Giovanni Di Stefano, Antonino Di Vita e Giovanni Pugliese Carratelli. Alla magistrale regia di Giorgio Sparacino dobbiamo il montaggio del filmato della prolusione che Giovanni Pugliese Carratelli, il maggiore storico dell’antichità del suo tempo, volle svolgere all’Accademia Nazionale dei Lincei a Roma, per il Convegno sui 2600 anni di Camarina che, grazie al lavoro di una troup di Tele Nova guidata da Franco Portelli, i partecipanti al Convegno hanno potuto vedere.
Tra le innumerevoli opere teatrali messe in scena da Teatro Utopia con la regia di Giorgio Sparacino, se ne ricordano alcune: Non ti pago di Eduardo De Filippo, Le Troiane di Euridipe, Il Paraninfo di Luigi Capuana, Re Lear di Shakespeare, Temporale di Strindberg, Il malato immaginario di Molière, Assurdamente da Achille Campanile, Colto in flagrante di Derek Benfield, Vaudeville, tre atti unici di Cechov E tra i numerosi recital ricordiamo “D’Ares i ruenti riti funesti ai mortali”, “La passione di Cristo” di Angelo Campo.
Sulla personalità di Giorgio Sparacino gli amici del Centro Studi e di Teatro Utopia avremo modo di ritornare per rendergli il dovuto omaggio con una ricerca che percorra tutta l’opera che si è dispiegata per quasi sessant’anni e la pubblicazione di un’ampia raccolta dei suoi scritti.
In questo triste momento ci stringiamo attorno alla moglie Natalina, al figlio Alessandro, alla nuora Laura, al fratello Nino e a tutti i parenti".