Sgarlata soddisfatta della stagione Inda: "Il 2019 anno dei record"
Si è conclusa ieri sera con l’ultima replica della “Lisistrata” di Aristofane con la regia di Tullio Solenghi e la splendida interpretazione di Elisabetta Pozzi, la 55a stagione di spettacoli classici a Siracusa, la prima dopo il commissariamento, la prima con un nuovo soprintendente, Antonio Calbi, e un nuovo consigliere delegato, la siracusana Mariarita Sgarlata. Un avvio in ritardo per via dei cambiamenti nel quadro amministrativo e gestionale ma che vede oggi la Fondazione proiettata al prossimo anno per lavorare su un tema affascinante, annunciato prima dell’inizio dell’ultima replica “Le verità nascoste”. Tre opere, scelte in base a criteri già utilizzati nelle passate stagioni, che mirano a bissare il successo ottenuto nel 2019: la tragedia “Le Baccanti” di Euripide, l’Ifigenia in Tauride” di Euripide, portata in scena solo due nel 1933 e nel 1980, e la commedia “Le Nuvole” di Aristofane che dal 1927 rappresentata tre volte (1927, 1988, 2011). Un bilancio straordinariamente positivo quello di quest’anno e come afferma Mariarita Sgarlata “per certi versi, inaspettato”. Già alla metà di giugno sono state raggiunte le presenze complessive della Stagione 2018 con 138.571 spettatori sui precedenti 137.152. “Con la commedia “Lisistrata” il trend non è cambiato e, alla data del 5 luglio 2019, siamo arrivati a 156.725 spettatori; pur aspettando il traguardo del 6 luglio, appare ormai conclamato che questa è la Stagione che, nella storia dell’Inda, ha riempito di più la cavea del Teatro Greco di Siracusa”. Soddisfatta quindi Sgarlata che aggiunge: “Mai come quest’anno la genesi della Stagione è stata complessa, un vero e proprio work in progress: ad aprile 2018 la fine del Commissariamento dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, a maggio l’avvio della fase della normalizzazione con un nuovo Consiglio di Amministrazione, e sono particolarmente grata ai consiglieri Margherita Rubino, Manuel Giliberti e Paolo Giansiracusa, il cui lavoro e le cui scelte artistiche sono state fondamentali per il risultato di oggi. Il Presidente, che è il sindaco di Siracusa, è arrivato a luglio, il Sovrintendente a novembre e il Consiglio si è completato ai primi di gennaio 2019 con la mia nomina come consigliere delegato. Come spesso avviene nelle situazioni difficili, tutti hanno tirato fuori il meglio e le due tragedie “Elena” e “Le Troiane” hanno registrato un record di presenze che ha consentito di superare i numeri delle stagioni precedenti già alla seconda settimana di repliche”.
Tuttavia certa critica teatrale ha sottolineato come il ritardo nell’avvio della stagione abbia provocato alcune pecche nella messa in scena…
“A dire la verità, non ho mai percepito alcun malessere della critica teatrale. Si è registrato, tra l’altro, un inaspettato binomio tra il pubblico e la critica che, fin dalle prime delle tragedie di Euripide, si è espressa con toni spesso entusiastici sulle scelte registiche, sugli attori e sulla qualità complessiva della proposta artistica. Personalmente ritengo un successo quello di avere proposto due linee interpretative del dramma antico: una innovativa, tecnologica e fuori dagli schemi usuali nell’Elena del regista Davide Livermore; l’altra tradizionale, minimale e intimista nelle Troiane della regista Muriel Mayette. Una sera dopo l’altra, il suono prevalente nell’Elena e la parola prevalente nelle Troiane si sono susseguite senza soluzione di continuità e hanno colpito lo spettatore come forse non era mai accaduto negli ultimi anni. Le recensioni della “Lisistrata” stanno premiando la regia di Tullio Solenghi, l’intero cast e la straordinaria interpretazione di Elisabetta Pozzi nel ruolo della protagonista. Cosa si può volere di più?”.
Una macchina che funziona quella dell’Inda o c’è ancora qualcosa di perfettibile…
“Vista dall’esterno, la macchina Inda sembra impenetrabile e con i vetri oscurati! Confesso che anch’io, prima di accettare il ruolo di consigliere delegato, l’ho sempre percepita in questo modo e, come me, penso anche molti concittadini che, pur riconoscendone il valore per Siracusa e per il Paese, a volte la guardano con sospetto e non lesinano critiche e altro. A questo non ha certo giovato la storia degli ultimi decenni della Fondazione. Vista dall’interno, non si può che cambiare opinione e il compito della nuova governance sarà nei prossimi anni quello di agire nella trasparenza, coinvolgimento delle energie sane esterne all’Inda e condivisione. La macchina Inda funziona, è rodata, ha fatto tanti tagliandi nel tempo e, proprio per questo, nella produzione artistica, con i suoi dipendenti, fissi e stagionali, tecnici e maestranze che lavorano agli allestimenti, non teme confronti ed è l’interlocutore ideale per registi, scenografi e attori impegnati nella preparazione delle stagioni. Basta chiederlo a loro per averne conferma! È chiaro che è perfettibile, nessun trionfalismo in questo senso: bisogna rafforzare le azioni con una managerialità nuova e con figure professionali di altissimo profilo che possano affiancare quelle già esistenti, garantendo alla Fondazione una crescita culturale e di reputazione. L’Inda è una delle più importanti istituzioni culturali del Sud e deve poter competere con i grandi “colossi” del Nord”.
Numerose sono state quest’anno le manifestazioni collaterali, è sua intenzione ripeterle?
“Una seria riflessione sulle manifestazioni collaterali non può che partire dalla risposta precedente: allo stato attuale la Fondazione, con il suo personale, non può sostenere l’impatto di troppe iniziative che sottraggono energie alla cura della Stagione ufficiale. Nei mesi scorsi sono stati temi discussi in Consiglio di Amministrazione che hanno portato ad una notevole scrematura di quanto era stato inizialmente presentato. La percezione del pubblico verso questi eventi, seppure a volte altalenante, è stata positiva, contribuendo a imprimere al nuovo corso dell’Inda un senso di apertura e di vivacità culturale di Siracusa che prima era esclusivamente delegato alle rappresentazioni classiche, senza dimenticare che le gratuità di alcuni di queste manifestazioni rispondono a motivazioni legittime di inclusione sociale di cui anche la Fondazione deve farsi carico. La programmazione di eventi collaterali per il 2020 dovrà quindi trarre ispirazione dall’esperienza di quest’anno: puntare sulla qualità e non sulla quantità”.
La Fondazione sarà presente in città anche dopo la chiusura ufficiale del ciclo di rappresentazioni?
“La Fondazione sarà ancora presente con le tre mostre a ingresso gratuito di Umberto Passeretti al Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, di Matteo Basilé a Palazzo Bellomo e “Le Orestiadi di Gibellina” a Palazzo Greco. Saranno visitabili fino a metà settembre. Convegni, rassegne e altre iniziative culturali qualificheranno l’attività della Fondazione a partire da ottobre, come il lavoro dell’Accademia del Dramma Antico e il rapporto con Istituti scolastici e Università. Per una destagionalizzazione della proposta culturale sono più funzionali, e più in linea con lo Statuto della Fondazione, attività di collaborazione con altri Enti che produzione di spettacoli “invernali”. Nei mesi cuscinetto l’Inda si ricarica per la Stagione successiva”. T
ramonta quindi la speranza di una gestione diretta del teatro comunale di Siracusa…
“Fin dall’inizio del mandato ho sempre pensato che, non diversamente dagli altri teatri, anche quello di Siracusa dovrà dotarsi di una struttura organizzativa propria, di qualunque natura giuridica, che gli consentirà con un direttore artistico e un consiglio di amministrazione di programmare e calendarizzare gli spettacoli nella cadenza naturale delle stagioni teatrali. Ciò appare tanto più urgente se pensiamo che l’accesso ai contributi FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), erogati dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, è possibile solo dopo i primi anni di attività e che nessun teatro italiano vive unicamente con i proventi dello sbigliettamento. Il 2 luglio scorso è stato finalmente presentato il bando di gara per la gestione del teatro comunale e questa è stata veramente una buona notizia. Soltanto dopo che il teatro comunale di Siracusa avrà assunto una sua personalità giuridica sarà possibile stilare un accordo quadro di collaborazione con la Fondazione INDA, il cui scopo istituzionale – vale la pena ricordarlo - è, oltre a quello di organizzare il ciclo delle rappresentazioni classiche a Siracusa, anche quello di coordinare l’attività teatrale presso i teatri greco-romani, rappresentare i propri spettacoli e curare rassegne e manifestazioni presso altri teatri di pietra italiani. Devo confessare che mi ha sorpreso quindi leggere l’errata notizia che il bando è stato aperto in attesa che la Fondazione Inda si faccia carico di modificare lo Statuto per gestire il teatro comunale. Credo che non ci sia alcun margine in questo senso”.
Si parla di un suo ritorno alla politica attiva della città.
“Non ci sono andate e ritorni in politica e, se ti impegni per la tua città e per il territorio, lo fai sia in prima linea che in seconda, sia avendo un ruolo politico sia non avendolo. Così ho sempre concepito il mio rapporto con la politica, forse proprio per questo non mi manca “la politica attiva”. I ruoli istituzionali richiedono la capacità di dialogare con tutti, una prassi che è distante dalla politica attuale. Sarebbe inutile negare che la Fondazione INDA si sottrae ai rapporti con la politica; in questo sarebbe un unicum rispetto ad altri enti e istituzioni in Italia: il consiglio di amministrazione è formato dal sindaco di Siracusa e da personalità di nomina ministeriale, regionale e comunale. Ma c’è un passaggio dello Statuto che recita “i componenti degli organi della Fondazione non rappresentano coloro che li hanno nominati o designati, né ad essi rispondono” (art. 6, comma 2), al quale tutti ci stiamo attenendo e forse questo spiega il consenso trasversale e il lavoro congiunto per evitare di cadere nelle trappole di un’eventuale ingerenza della politica”.
Anita Crispino