Acireale, si fa ridare parte di stipendio: finisce agli arresti domiciliari
Due dipendenti lo hanno denunciato di avergli fatto sottoscrivere in uno studio legale una dichiarazione che solleva il loro titolare di lavoro da ogni responsabilità civile e penale. Sono state queste nuove accuse, oltre a quelle già avanzate da altri quattro ex dipendenti, a fare scattare gli arresti domiciliari per il titolare della stazione di servizio Esso di viale Alcide De Gasperi di Acireale, Paolo Vasta, di 32 anni, indagato per estorsione. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri. L'uomo, il 25 maggio scorso, era stato sospeso per un anno dall'attività di impresa e dal ricoprire uffici o incarichi direttivi in società di persone o capitali dal Gip di Catania che aveva disposto anche il sequestro preventivo della totalità delle quote e dell'intero patrimonio della società 'Night & Day petrol srl', stimato in 800mila euro, e di oltre 8.000 euro come equivalente del danno stimato. E' accusato di pagare i dipendenti assunti con contratto a tempo determinato con bonifici, versando tutto lo stipendio dovuto, ma pretendendola restituzione di una parte in contanti, pena il licenziamento. Il primo provvedimento del Gip si basava su una richiesta del sostituto procuratore Alessandra Tasciotti, del Dipartimento reati contro il patrimonio e le persone coordinato dall'aggiunto Ignazio Fonzo, dopo indagini eseguite dai carabinieri di Acireale e del nucleo Ispettorato del lavoro di Catania. Agli atti dell'inchiesta erano confluiti gli esposti di dipendenti della società che hanno denunciato di essere stati costretti a lavorare più dell'orario previsto, anche di notte e nei giorni festivi, di non avere usufruito dei giorni di riposo e recupero, di non avere ricevuto i buoni pasto, ma di avere firmato la liberatoria per la loro consegna. Tre di loro sarebbero stati costretti anche a cedere gli assegni familiari e il 'bonus Renzi' e parte dello stipendio in nero.