Un progetto di valorizzazione dei beni culturali di Modica è quello realizzato dal Centro Studi Placido Carrafa in collaborazione con la Parrocchia di S. Maria di Betlem e l’ufficio dei BB.CC della Diocesi di Noto, nella chiesa di Santa Maria di Betlem dove, da qualche giorno, è possibile visitare uno spazio museale dedicato alla storia, all’arte e alla fede della chiesa mariana. Un progetto nato dalla volontà di promuovere i beni culturali ecclesiali nel recupero della tradizione e della valorizzazione della fede cristiana che inserisce la storica chiesa modicana all’interno del più ampio sistema del museo diffuso, realtà già presente in altre città della diocesi netina a cui adesso si aggiunge la città della contea. Un percorso museale che promuove la storia, l’arte e la fede attraverso aree espositive in cui è possibile visionare documenti inediti dell’archivio della Collegiata, tra cui la pregevole bolla pontificia di Clemente IX, abiti d’epoca e reperti rinvenuti durante le opere di restauro. Un’attenzione particolare è stata data a due momenti salienti della storia di Santa Maria di Betlem: l’istituzione a Real Collegiata, avvenuta nel 1645, e un’area dedicata alla scomparsa Arciconfraternita dell’Orazione e della Morte che rivive dai documenti d’archivio e dalle ricostruzioni in grafica digitale dei confrati all’interno della chiesa. Questi i punti cardini di un progetto, quello del Museo di Santa Maria di Betlem, che trova continuazione nella valorizzazione non solo delle storie ma anche dei luoghi. Sarà possibile ammirare la Cappella Palatina, sopravvissuta al terremoto del 1693, e visitare l’incantevole Aula Capitolare nonché Oratorio dell’Arciconfraternita di Santa Maria di Betlem decorata interamente con stucchi barocchi e tele sulla vita di Gesù riferibili alla seconda metà del 700 un luogo unico nella Sicilia sud-orientale che riprende le linee dei grandi oratori palermitani. Un modo per rivivere luoghi nascosti e poco conosciuti che hanno segnato la storia della città di Modica.