Crisi alla Regione, mandiamoli tutti a casa ma nessuno molla le poltrone
Sia Miccichè che Musumeci, escludono qualsiasi crisi di governo alla Regione siciliana. La verità è che alla luce delle ultime elezioni Europee, questo parlamento dell'Ars non rispecchia più la volontà dei siciliani. Sarebbe giusto staccare la spina e mandare tutti a casa, tra l'altro, c'è oramai un esercito di indagati. Sia in giunta che tra i banchi di Palazzo dei Normanni. E' quello che chiedono i siciliani, ma nessuno dei 70 sarebbe disposto a rinunciare a stipendi d'oro.
Così le parole di Musumeci, che è pure ironico: "Dipende quello che vorrà fare Salvini con Di Maio...". E' la risposta ai cornisti che però gli hanno chiesto un commento su quella che l'opposizione definisce crisi di governo in Sicilia dopo le critiche del capogruppo di Fi Giuseppe Milazzo all'assessore all'Economia Gaetano Armao e allo scontro tra lo stesso Milazzo e il capogruppo di Db, Alessandro Aricò. "Possibile che l'unico che non si sia accorto che c'è una crisi di governo sia proprio il presidente? Ma occupiamoci di cose più serie, vi prego... vi prego", ha aggiunto Musumeci.
Il presidente dell'Ars esclude il rimpasto nell'esecutivo: "Rimpasto significa che cambia la compagine di governo. Il cambio di un assessore di un partito con un altro di uno stesso partito si chiama cambio di un assessore e non rimpasto". Così il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, rispondendo ai cronisti sulla necessità di un tagliando al governo della Regione. Ci saranno cambi di assessori? "Certo", ha affermato Miccichè.